Inter-Shakhtar, Eriksen ed una chance inaspettata. Brozovic insegna come un istante possa cambiare il destino
Il trequartista danese rimane una delle pochissimi opzioni a centrocampo in virtù delle assenze di Barella e VidalL’esempio di Marcelo Brozovic negli ultimi anni, è senz’altro uno dei più citati quando si parla di Inter. Il centrocampista croato, come molti ricorderanno ormai a memoria, nel gennaio 2018 era sul punto di partire. Fuori dai piani di Luciano Spalletti, il calciatore aveva trovato un accordo con il Siviglia ed era già in aeroporto sul punto di partire ed intraprendere la nuova avventura in Spagna. Il fato, però, fece in modo che Brozovic non prendesse quell’aereo, bloccato sul più bello proprio dal club nerazzurro che non era stato in grado di trovare in tempo un sostituto in mezzo al campo.
Da quel momento in poi la sua storia all’Inter è cambiata, Spalletti lo ha reinventato davanti alla difesa e quei fischi di San Siro che tanto sapevano di rottura insanabile si son trasformati col tempo in sonori applausi. Ecco, da questa storia si può apprendere come una partita, un atteggiamento o semplicemente un istante, possano cambiare le sorti di un calciatore. E allora perché non pensare – o sperare – che questo possa accadere anche a Christian Eriksen?
In vista della sfida di domani sera tra Inter e Shakhtar Donetsk la situazione del centrocampo nerazzurro non è delle migliori. Arturo Vidal ha un problema ai flessori e non dovrebbe far parte dell’incontro. Nicolò Barella ha rimediato un problema alla caviglia e ieri sera ha lasciato Appiano Gentile in stampelle, anche se l’entità sembra meno grave del previsto. Con Radja Nainggolan out, Vecino fuori dalla lista Champions e Stefano Sensi non ancora in grado di poter giocare un match per intero, il danese – al momento messo sul mercato dal club – potrebbe divenire la via più percorribile.
Nel caso in cui Conte dovesse realmente lanciarlo dal primo minuto, potrebbe schierarlo più da interno di centrocampo che da trequartista, dal momento che il 3-5-2 messo in campo nelle ultime uscite ha confermato maggiore equilibrio generale. Tra l’altro, l’ex Tottenham in posizione avanzata non possiede quelle caratteristiche in termini di corsa e aggressività che il tecnico chiede in fase di non possesso, a differenza di Alexis Sanchez che invece quel ruolo dietro le punte potrebbe svolgerlo con maggiore disciplina tattica.
Lanciare in campo il cileno dal 1′ sarebbe però un enorme rischio perché toglierebbe quell’imprevedibilità e capacità di cambiare la partita in corso d’opera che nessuno come Alexis riesce a fare nell’organico nerazzurro. Per cui, considerata l’emergenza, Eriksen rimane la prima vera alternativa per il centrocampo nerazzurro. E chissà che, ripercorrendo la stessa storia che è stata di Brozovic, non possa realmente cambiare in una stessa serata il proprio destino e di conseguenza quello europeo della sua squadra…
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