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Sommer su Josep Martinez: “Completamente diverso da me”

Nel corso della lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, Yann Sommer si è soffermato sulle differenze l’Inter di oggi e un anno fa, ma ha anche parlato del suo futuro in nerazzurro, visto il contratto in scadenza al 30 giugno 2026 e alla luce dell’arrivo estivo di Josep Martinez dal Genoa.

Dove mi vedo in futuro? Il mio contratto scade nel 2026: non so dove sarò, non ci ho ancora pensato, ma qui a Milano sono felice. E ho grandi sfide davanti, al momento non mi vedo altrove, ogni energia la metto sull’Inter. Josep Martinez? Abbiamo una buona relazione, è pure stato in Germania, al Lipsia, qualche anno fa, ma purtroppo non ha imparato il tedesco…Un bravissimo ragazzo e un bravissimo portiere, dal grandissimo potenziale. Poi è completamente diverso da me, più alto e più grosso: buon per l’Inter avere opzioni così diverse anche nel nostro ruolo“.

Questi alcuni altri passaggi dell’intervista di Sommer:

RIVALI SCUDETTO – “Mi immagino una stagione molto difficile, contesa. Ma anche l’anno scorso prima di scappare c’era un momento in cui eravamo secondi. Abbiamo già visto quanto siano forti Juve e Napoli, ma abbiamo anche perso il derby, quindi occhio pure al Milan: vedremo alla fine chi resisterà! Ma quando si dice che ogni gara è difficile in Italia, non è retorica. È la verità“.

ETÀ AVANZATA – “No, l’età non è un problema. Basterebbe guardare come giocano Micki e Calha, come tutti i difensori da Acerbi e Darmian ma anche me: siamo tutti al top, molto professionali. È normale a volte essere un po’ sotto livello, ma non è colpa dell’età”.

CHAMPIONS – “È possibile riuscire ad avere gli stessi risultati su entrambi i fronti grazie alla squadra che abbiamo: non è facile, il calendario è affollato, ma raggiungere il massimo è il nostro obiettivo. In queste 8 gare di Champions dobbiamo andare a tutta, il nostro livello è superiore agli ottavi dell’anno scorso: possiamo andare oltre, mantenendo il nostro standard in campionato. Non possiamo precluderci niente”.

INZAGHI – “Ha una forte mentalità vincente, e questo fa la differenza. Fa tutto quello che serve per vincere: preparazione, meeting sugli avversari, quando sente nell’aria che non c’è il giusto mood in allenamento interviene e ci spinge. Dobbiamo sempre lavorare al limite, abbiamo bisogno di questo stimolarci a vicenda. Adoro lavorare con lui“.

LAUTARO PALLONE D’ORO – “Sono completamente d’accordo con Messi. Ho conosciuto Lautaro un anno e mezzo fa e ho notato da subito grande personalità, spirito giusto da capitano e il suo essere un eccezionale realizzatore: abbiamo sempre bisogno di lui e sarebbe un premio meritatissimo“.

THURAM – “Avevo giocato con lui a Monchengladbach, ricordo il primo anno ebbe una crescita super. All’Inter ha fatto uno step ancora. Ora per lui la sfida è stare ogni tre giorni con la sua qualità sempre al top. Ci sono cose che Marcus fa e che la gente non vede. Eppure valgono come un gol, ad esempio una corsa che apre lo spazio per Lautaro”.

TAREMI – “Più punta centrale, in area è letale: ancora non ha giocato molto, ma io vedo qualità ogni giorno. Prova a segnarmi in ogni allenamento, è un grande acquisto, è molto bravo nel gioco di prima: ci servirà sicuramente”.

Simone De Stefanis

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