10 Marzo 2019

Inter-Spal, Bergomi e Ferri in coro: “Brehme? Grande tifoso dell’Inter”. E il tedesco…

Gli ex calciatori presenti allo stadio per assistere alla partita delle 15

L‘Inter è stata rivoluzionata per la partita contro la Spal. L’emergenza, tra infortuni e indisponili vari, ha costretto Spalletti a cambiare le carte in tavola. La costante dovrà, però, tornare ad essere la vittoria. Essere pronti al derby vorrà dire solo ed esclusivamente vincere contro la formazione spallina. Il prepartita, nonostante il match sia sulla carta abbordabile, è stato affrontato con molta ansia da parte dei tifosi. La squadra non sembra essere al meglio, ma l’opportunità di voltare pagina è da sfruttare a tutti i costi.

Durante lo studio prepartita ad Inter TV è intervenuto Beppe Bergomi. Queste le parole della leggenda nerazzurra che ha collezionato con l’Inter 757 presenze e 28 gol: Brehme? Sono stato due giorni con lui, è un grande tifoso dell’Inter. Ci difende alla grande in Germania. Andy era il nostro registra esterno, la sua palla era sempre puntuale. Abbiamo vinto quel derby in cui feci un cross per Serena. Era importante vincere quel derby perché eravamo stati appena eliminati dal Bayern. Io ricordo quando sono arrivati Brehme e Mattheus e loro mettevano le birre nel ghiacciere e io facevo il giro delle camere”.

Insieme a lui anche Andy Brehme, pilastro dell’Inter di Trappatoni che nel 1989 si è laureata Campione d’Italia : “Io sono sempre obiettivo, diretto e non alle spalle. Ho passato qui quattro anni della mia carriera e mi è piaciuto giocare con Bergomi, Ferri e tanti altri. E’ sempre un bel ricordo aver giocato qui. Riccardo ha piedi, testa e velocità. E’ un po’ come Mats Hummels. Sono un po’ lo stesso giocatore”.

Presente anche il collega di reparto Riccardo Ferri: “Con Beppe mi vedo più spesso. Quando ho visto Andy è stata un’emozione. E’ uno dei pochi giocatori di cui non sai qual è il piede di appartenenza. Metteva dei cross eccezionali, non ho mai visto crossare uno come crossava lui. Andy è intelligente, si è calato subito nello spogliatoio. In Italia risultava un po’ un rimedio e invece ha lasciato un segno nella storia dell’Inter e nella nostra testa. Faceva delle cose che facevano impressione per come le faceva con semplicità“.

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