“Inter, dalla Superlega sarebbero arrivati 290 milioni”. La Champions ne vale 44
Suning avrebbe risolto molti problemi finanziari con la sola partecipazione al torneoOra non resta che capire se la UEFA si siederà veramente al tavolo con le società della (fu) Superlega per rinegoziare fondi e premi: non resta che aspettare questo, prima di apprestarsi a postulare definitivamente che l’aborto del progetto Superlega si tradurrà in nella più grande occasione persa del calcio moderno degli ultimi anni, perché 15 società di caratura internazionale si sono viste azzerare un potenziale e colossale sistema virtuoso dalle urla vetero-romantiche di tifosi perlopiù disinformati, spalleggiati da testate che invece, l’informazione, avrebbero dovuto farla. Non resta che aspettare: nel frattempo il calcio europeo, per colpe anche sue, potrebbe aver imboccato l’inizio della propria fine.
Che la Superlega sarebbe stato un affare per tutti – anche per l’Inter, benché quella nerazzurra figurasse tra le società che avrebbe percepito meno soldi dalla competizione ormai dissoltasi – lo si capisce bene anche da un virgolettato di Andrea Sartori, responsabile dello sport dell’istituto KPMG, un’autorità in tema di finanza calcistica. Sartori, infatti, citato dal Corriere della Sera in edicola oggi, dice: “Con il solo gettone d’entrata della Superlega (290 milioni circa, ndr), Suning avrebbe risolto subito i problemi finanziari”. Un gettone di presenza da 290 milioni: occorre memorizzare questo numero, perché la notizia di ieri – nel frattempo – è che l’Inter, dalla Champions League 2019-2020, ha incassato 44,5 milioni di euro, e dall’edizione 2020-2021 ne incasserà ancora meno. A conti fatti, ciascuno tiri le somme. Anzi, le differenze.