PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Torino
Inter-Torino è uno dei match delle 15.00 della 20^ giornata di Serie A, la prima del girone di ritorno. Ed è la sfida tra le due compagini che, anche se non nello stesso momento, si sono dovute adattare a importanti cambiamenti rispetto alla scorsa stagione e, nel caso dell’Inter, anche rispetto all’inizio di questa. Di diverso dalla sfida di quel 31 agosto c’è che Mazzarri non siede più sulla panchina dell’Inter: Mancini, ormai alla sua nona partita di campionato, vuole iniziare una striscia positiva che dura da cinque giornate, ma ha l’intenzione di allungarla con i tre punti che, dopo la vittoria di ieri della Lazio, proietterebbero i nerazzurri a -5 dalla zona Champions. Ventura può contare su un gruppo che sembra essersi ritrovato dopo le difficoltà iniziali dovute agli addii di Cerci e Immobile, e viaggia a vele spiegate verso una salvezza che immaginiamo tranquilla, con i 24 punti ottenuti in 19 partite.
LA STORIA – Come abbiamo già scritto in passato, Torino e Inter sono le uniche due squadre che possono fregiarsi dell’aggettivo Grande: il motivo della maiuscola è tutto negli scudetti e nelle coppe lucidate con cura a ogni inizio di stagione, nell’orgoglio della gente che per quelle vittorie ha gioito e in quelle vittorie si è riconosciuta. Novanta sono le sfide tra nerazzurri e granata che il “G.Meazza” ha ospitato: 46 vittorie dei padroni di casa, 17 degli ospiti e 27 pareggi completano il bilancio delle statistiche, con 224 reti segnate, di cui 150 del Biscione e 74 del Toro. L’ultimo successo ospite risale al 1988, quando un rigore di Cravero condannò l’Inter di Trapattoni. Stesso risultato, ma inverso, quello dell’ultima sfida di San Siro: 1-0 e gol di Palacio per gli uomini dell’allora tecnico Walter Mazzarri.
IL PRESENTE – Giampiero Ventura, dopo le già citate difficoltà di inizio stagione, sta riuscendo a cavare il massimo dagli uomini a disposizione e, come al solito, a insegnare il suo bel calcio. In passato avevamo lodato il tecnico granata per avere la capacità sempre più rara di saper cucire il modulo tattico delle sue squadre a seconda degli uomini a disposizione. Dal 4-4-2 dei tempi di Bari, ad esempio, Ventura ha optato a Torino per 3-5-2 tutto corsa e agonismo, che anche senza Cerci e Immobile può funzionare benissimo. Quagliarella e il nuovo arrivato Maxi Lopez non sono due macchine da gol, ma nel piccolo scorcio di gara giocato a Cesena hanno già dimostrato di poter convivere benissimo. La mediana poi, con l’ex Benassi e un positivissimo Farnerud mezzali, è una delle armi con cui il Torino riesce a portare ogni volta più uomini in area di rigore: anche per questo, dopo il derby con la Juventus, i piemontesi sono riusciti a far risultato sei volte consecutivamente e a segnare ben otto gol in sei partite.
LE FORMAZIONI – Tra i pali Ventura schiererà Padelli e davanti a lui agirà il collaudato trio composto da Maksimovic, Glik e Moretti; a centrocampo invece i due esterni saranno Darmian e il nuovo acquisto Molinaro (Bruno Peres è squalificato), mentre in mediana Gazzi detterà i tempi di Farnerud e Benassi. In avanti saranno Quagliarella e Maxi Lopez a impensierire Handanovic. Mancini confermerà il 4-2-3-1: davanti al portiere sloveno timbreranno il cartellino D’Ambrosio, Vidic, Andreolli e Dodò; al centro del campo, con Medel squalificato, troveremo Kuzmanovic e Guarin; in avanti l’unica certezza è Icardi unica punta, mentre Hernanes, Kovacic, Podolski, Shaqiri e Palacio si giocano le tre maglie dei trequartisti. Al momento pare che il croato, il tedesco e l’argentino partano favoriti.
L’OCCHIO TATTICO – Potenzialmente Inter-Torino rischia di essere una partita bloccata e impostata sulla base dell’uno contro uno o dei duelli personali. La Nuova Inter targata Mancio ha dimostrato di avere ancora molte cose da migliorare: ad eccezione della gara contro il Genoa, in tutte le altre partite l’approccio al match è stato drammatico. Da un punto di vista squisitamente tattico, il 4-2-3-1 ha nei movimenti dei tre trequartisti e negli inserimenti dei terzini il suo punto di forza: e anche se la condizione fisica, cosa imprescindibile soprattutto se si vuole giocare con un modulo così offensivo, non è ancora la migliore, tuttavia rispetto a un mese fa l’Inter sembra stare meglio. Podolski sta trovando continuità, Shaqiri, che entrerà probabilmente nel secondo tempo, può garantire maggiore fantasia, Palacio, almeno nei movimenti, sta tornando quello di un tempo e Icardi non ha l’aria di essere in difficoltà. Contro una squadra che applica la fase difensiva con cinque giocatori, però, fondamentale sarà l’apporto di chi giunge dalle retrovie a creare superiorità numerica. Guarin potrà dare una mano, ma spetterà ai due terzini proporsi: Dodò ha dimostrato di essere più bravo ad attaccare in avanti che a difendere ed è questo il motivo per cui ci si aspetta da D’Ambrosio, che giocherà dall’altro lato, maggiore prudenza in copertura. Se si riuscirà a mantenere un certo equilibrio, l’Inter potrà portare a casa i tre punti. Appuntamento a San Siro alle 15.00!
di Gianluigi Valente