Inter, tra plusvalenze e cessioni obbligate: sarà Icardi il sacrificato?
Il terzo posto mancato comporta l'obbligo di recuperare gli introiti persi con una o due cessioni: Icardi è il pezzo pregiato ma non è il solo con la valigia pronta.La Champions, più che un obiettivo di prestigio societario, sta diventando sempre più una panacea ai mali finanziari delle società: mancarne l’accesso per più anni di seguito significa rivedere pesantemente le proprie ambizioni e i margini di crescita. Questo sarà il quinto anno di seguito in cui l’Inter non giocherà la massima competizione europea e, con la morsa del FPF che incombe, necessariamente dovranno cedere uno o al massimo due pezzi pregiati ottenendo un’importante plusvalenza. Come scrive Repubblica.it: “I conti hanno urgente necessità di produrre plusvalenze per gli impegni presi con l’Uefa. Per questo, il lavoro del direttore sportivo Piero Ausilio, che già ha chiuso per Banega ed Erkin (a parametro zero), sarà complicato. Ed ecco che per tenere fede agli obblighi imposti dal FPF, nerazzurri saranno costretti a vendere almeno due giocatori per iscrivere a bilancio plusvalenze per circa 50 milioni (la stessa cifra che l’Inter avrebbe incassato con il terzo posto). I nomi scritti sulla lista dei possibili partenti sono quei calciatori acquistati a poco o che sono all’Inter da più tempo. I giocatori nel mirino sono Mauro Icardi, a bilancio per 6 milioni e che potrebbe partire per 40, Samir Handanovic e Marcelo Brozovic. Ci sono anche Murillo (seguito dal Leicester), arrivato la scorsa stagione per 8 milioni, a bilancio per 6 e vendibile a 18, Santon, Juan Jesus, Ranocchia, Dodò, uno tra Felipe Melo e Medel ed eventualmente Stevan Jovetic, sempre che i nerazzurri troveranno un club disposto a farsi carico del debito del club interista”.