Inzaghi lo sottolinea da inizio stagione: le rotazioni e l’utilizzo dell’intera rosa sono fondamentali per una squadra come l’Inter, oberata da un calendario molto fitto. Con il Torino, non a caso, si è vista una gestione dei cambi certosina, preparata in partenza, che ha anche permesso
Un fatto sul quale si sofferma anche il Corriere dello Sport, che sottolinea come nel ciclo di partite antecedente a questo (tra settembre e ottobre), Inzaghi abbia cambiato 22 uomini di partita in partita, con il picco massimo di 6 cambi tra Real Sociedad ed Empoli.
Inzaghi non ha timore a cambiare e, anzi, lo fa in maniera molto precisa e studiata a tavolino insieme al suo staff. La gestione del minutaggio è matematica, con tanto di tabelle preparate dallo staff: chi ha giocato 60′ o è entrato nell’ultma mezz’ora, ha maggiori chance di partire titolare nella gara successiva.
Avere un piano preciso per gestire i tanti impegni è fondamentale, anche perché la profondità della rosa interista è stata aumentata in estate (con qualche riserva sull’attacco). Al tempo stesso, una visione così schematica potrebbe portare a qualche decisione sì logica, ma che potrebbe ignorare alcuni aspetti motivazionali, altrettanto importanti nelle scelte.
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