INTER-UDINESE 1-2, le interviste del dopo gara. Mancini: “Sono incazzato nero! Dobbiamo saper reagire”
Notte fonda a San Siro. L’Inter, dopo un ottimo primo tempo, si inchina anche all’Udinese degli ex Stramaccioni e Stankovic. 2-1 il risultato finale a favore dei friulani, grazie alle reti di Bruno Fernandes e Thereau che hanno risposto al vantaggio di Icardi.
Il primo a presentarsi ai microfoni di Sky Sport è un Roberto Mancini visibilmente arrabbiato: “Abbiamo fatto bene nel primo tempo: siamo stati alti, aggressivi, abbiamo avuto palle per fare gol. Anche nel secondo tempo abbiamo iniziato bene, poi abbiamo avuto un passaggio a vuoto e abbiamo lasciato giocare l’Udinese, subendo un gol perché l’altro ce lo siamo fatto da soli. Però abbiamo dato loro comunque due, tre possibilità in contropiede. Squadra molle? Nel calcio capita di subire un gol, però bisogna saper reagire. Avremmo dovuto continuare a giocare come nei primi 45′, invece non lo abbiamo fatto e puntualmente abbiamo preso due gol. Per quello che abbiamo fatto nel primo tempo, la partita non può finire 1-0. Ci è mancata l’aggressività e ci siamo demoralizzati, non credo sia questione di stanchezza perché stiamo abbastanza bene. Ci siamo slegati: la difesa è rimasta un po’ troppo dietro, i centrocampisti sono andati troppo avanti piuttosto che fare gioco nelle loro posizioni. Sono incazzato nero per questa sconfitta, per l’atteggiamento del secondo tempo. Felicissimo per il primo tempo, che però deve finire 2 o 3 a 0, ma questo non conta un cavolo, purtroppo. Non possiamo abbatterci per un gol, dobbiamo essere una squadra vera. I ragazzi stanno lavorando benissimo, ora non possiamo fare niente se non rimboccarci le maniche per far cambiare le cose. Gli altri davanti hanno rallentato? Questo non mi conforta!“
Al termine della gara, ai microfoni di Inter Channel, ha parlato anche Danilo D’Ambrosio, impiegato solo nei minuti finali. Queste le sue parole: “Questa sera avrei preferito magari non entrare e vincere la partita. Ci rifaremo alla prossima. per un giocatore che ama questo sport è una cosa importante il rientro, fa parte della partita. Mancini mi ha chiesto su quale fascia preferisco giocare e io ho detto a destra o a sinistra, è uguale, sarò disponibile se mancherà qualcuno e ovunque vorrà il mister. Conta la squadra, non i singoli, soprattutto in un campionato come il nostro molto difficile, non c’è più niente da inventare, le squadre sono attaccate, bisogna ottenere risultati creando un gioco con il gruppo“