INTER-UDINESE – Il maestro contro l’allievo: Stramaccioni sfida Kovacic. E così lo portò a Milano
Inter-Udinese di domenica sera sarà una partita che evocherà nella mente dei tifosi nerazzurri tanti bei ricordi: infatti, nella panchina dei friulani siederanno Andrea Stramaccioni e Dejan Stankovic, rispettivamente allenatore e vice allenatore della squadra bianconera. Ma uno di quelli che sicuramente proverà sensazioni strane in mezzo al campo sarà Mateo Kovacic, che fu scoperto e fortemente voluto all’Inter proprio da Strama, e ancora oggi i due sono legati da una bella amicizia fuori dal campo; La Gazzetta dello Sport di questa mattina parla proprio di come il tecnico ex Inter scoprì letteralmente il talento croato. Si legge infatti che Stramaccioni, allora allenatore dei nerazzurri, stava visionando dei filmati riguardanti Sime Vrsaljko, uno dei suoi pallini che poi finì al Genoa, quando tra un’azione e l’altra si accorse di questo numero 8 in maglia Dinamo Zagabria, un certo classe ’94 chiamato Mateo Kovacic. Un trequartista abile nel portare palla e nel servire al meglio gli attaccanti, rapido ed imprevedibile: Stramaccioni si innamorò letteralmente di lui, comunicò subito a Marco Branca la sua volontà di averlo in squadra e lui, con un blitz a Zagabria, strappò il sì di club e giocatore. “Un investimento, un talento. Il rapporto tra i due è sempre stato splendido. Sotto il punto di vista professionale e umano. Strama e Mateo si sono sentiti spesso in questo ultimo anno. Il tecnico è una sorta di fratello maggiore, la voce a cui affidare i cali congeniti di un ventenne. Con Walter Mazzarri – prosegue la rosea – ci sono stati problemi, è innegabile. Un po’ legati alla gestione del ragazzo, un po’ a quella del calciatore. Solo quest?anno il tecnico toscano aveva puntato decisamente su di lui, sistemandolo interno sinistro del centrocampo a cinque. Il ruolo in cui lo vede Strama“. Poi si parla della sfida di domani, e del ritorno dal 1′ del giovane croato nel centrocampo interista: “Domani Mateo tornerà titolare dopo la panchina di Roma, la botta è stata assorbita. Ma dove lo sistemerà Roberto Mancini? Domanda non banale visto che da quando è in Italia Mateo ha giocato come interno di centrocampo, trequartista e ala sinistra“.