Inter-Udinese, Spalletti in conferenza: “Non sarò mai come Mourinho. Con Marotta amici da tempo”
L'allenatore nerazzurro ha parlato con i giornalisti al termine della partita vinta contro i bianconeriDopo Inter-Udinese, Luciano Spalletti ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa per commentare la partita vinta 1-0 grazie al gol su rigore siglato da Mauro Icardi. Passioneinter.com presente in sala stampa col proprio inviato vi riporta le dichiarazioni dell’allenatore nerazzurro:
MANCANZA DI FEROCIA IN ATTACCO – “Il centrocampista che arriva al limite dell’area che deve imbucare o tirare è chiaro che è un vantaggio in più. Sono capitate diverse palle stasera a Borja Valero e a Joao Mario che non sono riusciti a sfruttare. Nainggolan ha queste caratteristiche ma anche i primi due un po’ ce l’hanno anche se magari sono un po’ più equilibrati, non hanno quella ferocia e quella determinazione. C’è sempre il fatto di essere un po’ leggeri ma si può fare bene lo stesso. Stasera non è stata una partita equilibrata, è stata una partita che l’Inter ha vinto meritatamente in maniera netta. Certo se non si sfruttano le occasioni e gli si concede delle ripartenze possono essere pericolosi. Ma l’Inter stasera ha fatto bene. Oggi abbiamo scelto di giocare nella loro metà campo e di fare la partita. Poi nel due contro due con i nostri difensori centrali puoi anche perdere punti così, ci è già capitato. Abbiamo fatto cose piccole e semplici, ma è la somma di queste che ti fanno portare a casa la partita”.
TRASFORMAZIONE DI ICARDI – “Quel gesto lì e quei numeri lì che hanno i goleador, i calciatori che arrivano in fondo e lottano sempre per la classifica cannonieri pensano di comportarsi in modo tale da segnare di più. Ma è qui la maturazione di Icardi, nelle ultime partite ha fatto vedere di essere un calciatore completo. Noi siamo riusciti a portare la palla dentro l’area grazie al suo contributo, grazie al fatto di averla fatta scorrere sul lato esterno servendo Perisic. Si tratta di un calciatore che ha resistenza. Non rimane lì ma ha la possibilità di andare a pressare come ha fatto oggi, di fare quei metri che toglie fatica alla squadra”.
LAUTARO MARTINEZ – “Secondo me abbiamo retto bene quella che poteva essere la difficoltà da un punto di vista di timidezza perché nel secondo tempo abbiamo iniziato timidi. La qualità nel giro palla in modo corretto è un po’ mancata, c’è da dare anche un segnale: vincere questa partita. Quindi ho messo Lautaro nella speranza che la squadra capisca il segnale che bisogna attaccare. Poi Lautaro ha qualità nel ricevere palla e anche nello scontro fisico perché lui si sente forte in questi contrasti, poi tatticamente quando si è perso il pallone eravamo un po’ scoperti. Ma poi con Perisic questa debolezza l’abbiamo messa a posto. Lo svantaggio però l’avremmo subito solo perdendo dei duelli individuali, com’è successo quando non siamo stati bravi a chiuderle altre volte”.
OBIETTIVO DI FINE STAGIONE – “Io e Marotta siamo amici da tantissimo tempo, dai tempi del Venezia di Zamparini. Già lì mi ha insegnato molte cose perché era un dirigente affermato e continuerà a farlo adesso. Per quanto riguarda il mio comportamento: io quando vengo qui il mio obiettivo è di difendere l’Inter. Se si rimane lucidi c’è la possibilità di poter leggere queste cose. La mia posizione conta relativamente, quello che conta è l’Inter. Ho una squadra che lavora in maniera perfetta. Non ci facciamo mettere contro fra di noi, perché noi vogliamo bene all’Inter. L’obiettivo è di fare più punti possibile e l’Inter va ricollocata in alto. Quando ci volete accostare all’Inter del Triplete, per me in questo momento è esagerato. Non ci arriverò mai a essere come Mourinho in due anni: ho bisogno di più tempo. Per il momento bisogna fare dei passaggi intermedi per diventare come quella squadra lì. Ma i nostri calciatori non rinunceranno a far niente. Il nostro destino dipende sempre da noi, nei buoni risultati come nei cattivi. Sono importanti i nostri pensieri e i nostri comportamenti”.
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