9 Novembre 2014

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Verona

Inter-Verona

Inter-Verona

Inter-Verona: tutto quello che c’è da sapere sul match

L’11^ giornata di Serie A può significare tantissimo per l’Inter: il calendario, infatti, le mette di fronte un avversario storicamente battibile, e mai come oggi i tre punti porterebbero vicino a un obiettivo che a inizio stagione sembrava alla portata degli uomini di Mazzarri e che oggi, se si pensa a come la squadra si esprime sul campo, appare un’utopia. Ma la classifica dice che l’ultimo posto utile per i preliminari di Champions League, dopo il pareggio della Sampdoria, è distante solo cinque lunghezze (potenzialmente due) e quindi, rifacendoci all’assioma che la speranza è sempre l’ultima a morire, tanto vale provarci. Ma il match di questa sera è fondamentale anche perché è l’ultimo prima di una serie di impegni quasi proibitivi per questa Inter (Milan, Roma, Udinese, Lazio, Juventus): il bottino pieno è obbligatorio.

LA STORIA – Anche il dato statistico è abbastanza confortante: solo 36 gli incontri disputati tra le due compagini a San Siro e mai tre punti conquistati dal Verona L’ultima volta in cui gli Scaligeri tornarono nella loro città con un seppur magro bottino era addirittura il 1990: in una brutta partita Matthaeus e compagni non riuscirono ad avere la meglio contro i gialloblu (0-0 il risultato finale). In totale le vittorie dei padroni di casa sono 25, 11 i pareggi: il successo più eclatante risale alla preistoria del calcio, ovvero al 1929, quando il tabellino a fine partite recitava un esagerato 9-0. E di fatto anche nei gol segnati c’è una netta supremazia a tinte nerazzurre, con 82 gol fatti e solo 17 subiti. L’ultimo Inter-Verona si è giocato il 26 ottobre dello scorso anno e ha visto la squadra di Mazzarri trionfare per 4-2 e proiettarsi di nuovo verso l’Europa.

IL PRESENTE – Il Verona di oggi, però, ha cambiato decisamente pelle rispetto a quello di un anno fa: ci sono ben sette titolari diversi e le cessioni eccellenti di Iturbe, Jorginho e Romulo sono state a fatica rimpiazzate. Ma a giudicare dai 13 punti in classifica e dalle aspettative sembra che siano la mentalità e le idee di Mandorlini il vero segreto di questo ciclo, al di là degli interpreti in campo. Il tecnico, inoltre, ha anche avuto il coraggio di puntare su giovani semisconosciuti come Ionita, Obbadi e Campanharo ottenendo risultati importanti. Anche per questo ci aspettiamo che la partita di stasera sia più difficile rispetto agli ultimi precedenti, considerando il momento di difficoltà e di carenza di uomini che vive l’Inter. Mazzarri ha convocato Hernanes e Nagatomo: il primo è da due settimane alle prese con acciacchi che gli impediscono di esprimersi al meglio, mentre il giapponese ha recuperato dopo due mesi di inattività. Osvaldo ha giocato qualche minuto contro il Saint-Etienne, ma non ha i 90 minuti nelle gambe, mentre sono ancora fermi ai box Guarin, Jonathan, D’Ambrosio, M’Vila e Campagnaro.

LE FORMAZIONI – Ecco perché il tecnico livornese è costretto a una formazione obbligata: Handanovic sarà protetto dal trio titolare composto da Ranocchia, Vidic e Juan Jesus; a centrocampo sulle fasce giocheranno il solito Dodò (all’ennesima presenza consecutiva) e uno tra Mbaye e Obi, a meno che non si voglia rischiare il rientrante Nagatomo; in mezzo Medel ringhierà sugli avversari, sostenuto in fase di impostazione da Kovacic e da un tonico Kuzmanovic; in avanti ovviamente Icardi e Palacio. Mandorlini deve fare i conti con la squalifica di Tachtsidis, ma risponde comunque con un coraggioso 4-3-3 che vede Martic, Moras, Marquez e Agostini davanti a Rafael, Obbadi come mediano, Ionita e Hallfredsson come mezzali e il trio Christodoulopoulos-Toni-Gomez per provare a far male.

L’OCCHIO TATTICO – Nella gara giocata giovedì in Francia l’Inter ha messo in mostra ciò che ogni tifoso si aspettava di vedere da tempo: un approccio alla partita degno. Nel primo tempo, infatti, i nerazzurri hanno giocato alti e corti, pressando addirittura sulle rimesse dal fondo del portiere e costringendo gli avversari a lanci lunghi, facile preda della difesa. Considerando le difficoltà di palleggio degli uomini arretrati del Verona, anche stasera sarebbe auspicabile provare a impostare il match così: se consideriamo che mancherà il dinamismo di Hernanes in fase di possesso palla, è soprattutto in fase di non possesso che bisognerà essere superiori. Il Verona fonda il suo gioco sulle ripartenze veloci e tende sempre ad allargare la manovra con le sponde di Luca Toni, che a dispetto dell’età è più che temibile: sarò compito di Vidic, finora autore di numerosi errori, far valere la sua esperienza e a giocare d’anticipo sul bomber. In questo periodo all’Inter manca la lucidità sotto porta: Palacio è in crescita come condizione fisica e lo si vede dai movimenti con cui riesce a smarcare la prima punta del caso, ma non segna da tanto e nemmeno ci va vicinissimo. La partita si prospetta aperta ma mai come quest’oggi la cattiveria in area di rigore sarà una determinante del risultato finale. Appuntamento a San Siro alle 20.45!

di Gianluigi Valente

Inter-Verona Inter-Verona Inter-Verona Inter-Verona