Di facciata, pur in mezzo al terreno paludoso della crisi economica da pandemia, l’Inter si affanna a trovare un simulacro di stabilità, quantomeno economica: ma dietro le quinte, in casa nerazzurra, sono diversi quelli che hanno già gli scatoloni pronti, e non sono pochi nemmeno quelli che potrebbero prepararsi – di qui a breve – a riempirli con le proprie cose. Il primo dato: Tim Williams, direttore finanziario dell’Inter, ha rassegnato le proprie dimissioni. Alla base della decisione ci sarebbero motivazioni di tipo personale: il dirigente voleva tornare in Gran Bretagna ed è stato accontentato. Ma, come spiega l’edizione online de la Repubblica, il suo addio potrebbe essere solo il primo di una serie di avvicendamenti che, nei prossimi mesi, potrebbero avere luogo a livello societario. E per i quali si studia quale possa essere la migliore strategia.
Il sopra citato quotidiano, infatti, illustra come esista una quota delle azioni nerazzurre – pari al 40% del pacchetto azionario – che, se ceduta, metterebbe Suning in una condizione di minoranza: le azioni sarebbero suddivise per il 40% ai soci subentranti, per il 31% a Lion Rock e per il 29% a Suning. Ecco perché la famiglia Zhang valuta di cedere una quota minore rispetto al 40%, per assicurarsi comunque il controllo della maggioranza del club: o, in alternativa, potrebbero essere le quote di Lion Rock a essere cedute a un fondo, o a un consorzio di fondi. Il tutto perché – nelle idee di Zhang – i nuovi ingressi societari dovrebbero servire a rilanciare il progetto, e non a sostituire Suning alla guida del progetto stesso: ribaltoni permettendo.
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