Continua il nostro viaggio nei Social Network alla ricerca dei più interessanti profili in chiave nerazzurra. Oggi sbarchiamo su Facebook, dove ci siamo imbattuti in una pagina dai contenuti incisivi ed appassionati, mai banali e sempre a difesa di una fede: “Inter e basta“ è la nostra pagina INTERISTA 2.0 di oggi. Inter e basta nasce dalla rabbiosa esigenza di comunicare al mondo che essere interisti è più di uno slogan, più di un modo di dire: “è uno stile di vita – come ci dice il fondatore ed amministratore della pagina – e per quanto sarà nelle mie possibilità dedicherò ogni post all’interismo ed alla verità“, in un crescendo che tocca “la disinformazione su calciopoli” e la voglia di distinguersi dagli “interisti diventati tali il 22 Maggio 2010“. Con questi presupposti non poteva che venirne fuori una chiaccherata intensa e ricca di spunti, che vi proponiamo di seguito:
Come nasce il desiderio di aprire una pagina Facebook come la tua? “Nasce dall’amore incondizionato che si riesce a provare per questi colori, dall’identificazione con lo stile societario, che incarna la lealtà?ed i valori che lo sport trasmette.
Non si diventa interisti per le vittorie, specie se come me sei nato agli inizi degli anni 70,quindi ti cresce dentro il desiderio di condividere queste cose con gli altri, di difendere questi colori e questa società? sempre più? bistrattata specie dai media. Facebook mi ha dato la possibilità? di poter fare, nel mio piccolo, qualcosa di concreto in questo senso.”
Come valuti l’Inter attuale? Merita la classifica che ha o ha problemi che vanno oltre il valore tecnico? “L’?Inter attuale e?di difficile valutazione, perché? e?semplice dire “siamo scarsi” e far cadere il discorso. Io credo invece che non sia così? scarsa come appare, credo più che altro sia in balia degli eventi, dei tanti cambiamenti che partono dal peccato originale chiamato Mazzarri: buon tecnico ma limitato, ed i limiti dell’ex tecnico sono stati fedelmente riportati nella rosa. Al momento ha la classifica che merita certamente, grazie soprattutto a problemi attinenti la testa dei suoi protagonisti: questo lo riscontriamo puntualmente ogni qual volta si va in difficoltà?, la squadra perde completamente la bussola. Un po’come Mazzarri aveva smarrito la sua, e qui si torna al peccato originale.”
Quale rivalità sportiva ti fomenta di più e perché? “I miei rivali sono i gobbi e il perché? e?presto detto: hanno avvelenato il calcio da sempre, sono a mio parere l’emblema della scorrettezza, dell’antisportivita?, insomma sono agli antipodi dei miei valori.
Io sono uno dei 5000 che era al Delle Alpi nel famigerato match del 98 e quando vidi entrare Simoni in campo non capii più? nulla, mi sentivo deriso,offeso, raggirato. Ero lì perché ci credevo e più? andava avanti la partita, che fu un vero e proprio agguato, più mi cresceva la rabbia.
Ecco quindi che per me loro rappresentano quelli da battere sempre, con i nostri valori ed il nostro stile, per ribadire ogni volta: NOI SIAMO NOI E VOI NON SIETE UN CAZZO (testuale, ndr)” .
Qual è il giocatore che prenderesti subito e qual è quello che venderesti subito? “Prenderei subito Cuadrado, venderei immediatamente Guarin.”
Il calcio italiano vive una forte crisi: di chi sono le responsabilità e come si può svoltare? “La crisi del calcio italiano parte da lontano: anni e anni di bilanci in rosso alla fine si pagano. Per mancata progettualità alla fine mancano i soldi. Poi Calciopoli ha inciso molto e le nuove norme dell’Uefa stanno facendo il resto.”
Facchetti diceva che “tifare inter vuol dire onore”. Qual è la tua definizione di tifare l’Inter? “Non la posso spiegare in poche parole. L’ho fatto in una nota consultabile sulla mia pagina che fondamentalmente parla di quelli che hanno l’Inter nel cuore per tanti e tanti motivi. Tutta colpa di quella misteriosa attrazione che ci ha preso da bambini ma anche del fatto che da 107 anni non sappiamo cosa sia la Serie B”
Recentemente all’Inter ci sono stati problemi “ambientali”: come li hai vissuti e da che parte ti sei schierato? “Sui recenti problemi dell’Inter sono sempre stato dalla parte della società, conscio che ci sono limiti di spesa, che si viene da un deficit che é un vero e proprio fosso. E’ difficile da risalire ma Thohir ha messo in campo un progetto di medio e lungo periodo, che mai si era visto prima dalle nostre parti. Quindi sono fiducioso sulle possibilita? di rinascita.”
Chiudiamo con una domanda classica: se potessi rivivere una sola partita, quale sarebbe? “Scegliere una partita e? difficilissimo, su due piedi viene in mente solo Madrid, ovviamente! E vorrei chiudere questa chiaccherata con la frase con cui chiudo ogni mio post: amala sempre !!!” PassioneInter.com ringrazia il fondatore di “Inter e Basta” per la cortesia e disponibilità mostrate durante l’intervista.