Caravita (CN69): “Nel libro di Icardi solo bugie. Difficile ricucire il rapporto”
Le parole del maggior esponente della Curva Nord, Franco Caravita, sulla vicenda IcardiFranco Caravita, maggior esponente della Curva Nord dell’Inter, ha parlato nel corso della trasmissione Radio Calcio 24 Show del caso Icardi e della caos di Inter-Cagliari: “La nostra versione la potete prendere sul nostro sito. Per quanto riguarda Mauro Icardi, tenete buona quella, se andate a prenderla la leggete e capirete che è una dichiarazione molto semplice, di presa di distanza a Mauro Icardi per quello che ha scritto sul suo libro. Ci ha coinvolti e non ne siamo stati contenti perché quello che è scritto non corrisponde assolutamente alla realtà. Ci sono delle menzogne, verificabili da più personaggi e da persone che erano lì come addetti alla sicurezza, c’era anche la polizia locale e la Digos”.
“Icardi ha avvalorato solamente quella che era la nostra tesi. Non abbiamo quasi mai avuto rapporti con lui, ha avvalorato la nostra tesi che era quella di essere stati presi di mira con una certa veemenza. Se avete letto il libro lui parla di chiamare gente dall’Argentina che dovrebbe ammazzarci uno a uno. Visto che non è stato mai oggetto di minacce da parte nostra, anzi. Poi si riferisce al fatto che i tifosi dovrebbero incitare la squadra in tutto e per tutto, se si perde e se si vince. Questo se andate a guardare è sempre avvenuto, anche prima che Icardi diventasse giocatore dell’Inter. Noi tifiamo per la squadra, tifiamo comunque per loro, incitiamo in maniera assoluta anche quando si perde, come per esempio in Europa League. Non c’è nulla che avvalori la sua tesi scritta sul libro, ci sentiamo totalmente offesi perché non ce lo meritiamo. Anzi, il problema è che lui fino all’altro giorno, prima dell’uscita del libro, ci salutava amichevolmente. Purtroppo leggendo queste frasi che sono inaccettabili… se le dicessi io non potrei entrare più a San Siro. Dette da un calciatore quanto vale?”
“Noi non abbiamo chiesto posizioni dalla società. Purtroppo doveva intervenire prima che uscisse questo libro per fargli capire che queste falsità non andavano dette. Per un episodio di due anni fa, è stato detto su quella pagina che lui è stato fatto oggetto di un atto di eroismo nel momento in cui è entrato nello spogliatoio, mentre sappiamo per certo che è stato preso a calci nel culo per uscire dallo spogliatoio e ricomporre le offese che ci aveva fatto per avergli rigettato indietro la maglietta. Se la società ha deciso così ben venga, non abbiamo mai fatto alcun tipo di pressione e mai ne faremo.Siamo sotto controllo della Digos tutti i giorni e ben venga questo controllo perché avvalora questo che sto dicendo. Non siamo malandrini come Icardi, perché a questo punto dobbiamo pensare che sia malandrino o criminale che ci fa ammazzare tutti. Ci siamo presi i fischi del pubblico, questo è il pubblico dell’Inter. Ci prendiamo le nostre responsabilità come sempre, con l’onore di essere interisti, di essere uomini fino in fondo, senza tradire la nostra squadra come ha fatto Icardi, a costo di prendere la merda in faccia. Ci chiediamo ancora il perché di tutto questo”.
“Credo sia impossibile ricucire il rapporto. Una persona che ti minaccia di morte non può avere un accesso nella nostra mente e nei nostri cuori. Ci sono altri problemi di tenuta fisica, al 70’ l’Inter non aveva più le gambe per reagire contro il Cagliari, così come con Palermo e Bologna. I problemi sono altri, non li proponiamo noi. Fisicamente siamo a zero, non è colpa neanche nostra se Icardi non segna il rigore. Dall’inizio della preparazione si è creata una situazione che non aiuta a portare risultati. La squadra titolare perde punti in casa con Bologna e Cagliari e poi le seconde linee prendono schiaffi ovunque in Europa League, il problema non siamo noi”.