Cerrone: “Dimarco si è sempre messo in mostra per le sue doti. Jordi Alba? Si somigliano”
Le parole di Salvatore Cerrone sulla carriera di Dimarco e il suo esordio all'InterSalvatore Cerrone, ex allenatore della Primavera nerazzurra, ai microfoni di gianlucadimarzio.com, ha elogiato le doti di Federico Dimarco e ha raccontato il suo esordio all’Inter: “Non voglio passare per quello che si appropria di meriti non suoi. Ho avuto Federico a partire dai Giovanissimi Nazionali e subito si mise in mostra per le sue doti: aveva già un sinistro impressionante. E’ sempre stato uno specialista dei calci piazzati, ma grazie al suo passo notevole sfrutta il piede anche per andare sul fondo e mettere cross perfetti o per rientrare e andare alla conclusione, spesso vincente. In quegli anni con i miei collaboratori ci impegnammo a migliorare la sua fase difensiva e devo dire che oggi è maturato tantissimo sotto questo aspetto. Il passaggio con i “grandi” ha accelerato questo processo“.
“Tutti i 97 giocarono un’annata fantastica, ma è vero, lui brillò in modo particolare. Ci togliemmo delle belle soddisfazioni: lo scudetto di categoria, la Nike Cup, a Shanghai arrivammo quarti alla fase mondiale , sfiorando la finale. Il suo sinistro, la sua corsa, la sua capacità di arrivare sul fondo erano uno spettacolo da vedere. Era facile prospettare per lui un ottimo avvenire. La perfezione si raggiunge solo con il duro lavoro negli anni, essendo una dote naturale Federico ci lavorava in modo particolare per affinarla. Più passa il tempo, più maturi e acquisti autostima e adesso riesce a essere molto più efficace. Quando batte un calcio piazzato si ha sempre la sensazione che possa succedere qualcosa“.
“Era già notevolmente migliorato nella fase difensiva e da lì era chiaro un po’ a tutti che non si trattava più solo di talento e potenziale, ma che stava diventando un calciatore vero. Non ho avuto il minimo dubbio a metterlo in campo, d’altronde in Nazionale lui ha sempre giocato sotto età. E’ stato facile gettarlo nella mischia e non mi prendo meriti particolari: Federico ha sempre dimostrato di avere qualità fuori dal comune. Nei giorni scorsi ho sentito alcuni miei colleghi che lo allenavano nei pulcini e hanno confermato che già da allora il ragazzo aveva qualcosa in più. Per me in particolare non è più una novità il fatto che si distingua come uno dei migliori, pur essendo sotto età, perché è un ’97. Nel 2013 c’ero anche io in Slovacchia, quando ha perso la finale contro la Russia ai rigori. Pur avendo un anno in meno degli altri, ha giocato tutte le partite da titolare fino alla finale, dove ha pure calciato un rigore“.
“E’ un ragazzo tranquillo, che ha sempre vissuto la sua adolescenza senza grilli per la testa. Serio, educato, disponibile, amico di tutti. La testa è un aspetto fondamentale per ambire a diventare un calciatore professionista e questa dote lo ha molto avvantaggiato. Dopo il buon campionato di B che ha fatto ad Ascoli mi aspetto di rivedere le stesse cose in Serie A, ripeterle non sarebbe male. Mi auguro un futuro all’Inter per lui, come tutti i miei colleghi del settore giovanile nerazzurro. Sarebbe molto bello vedere un ragazzo partito dai Pulcini arrivare in prima squadra ed essere titolare. Questa per lui è la stagione più importante, può dimostrare di poter essere all’altezza di una società come quella nerazzurra, che è casa sua. Le qualità ci sono tutte, ora spetta a lui meritarselo. Posso solo aggiungere che se continua così presto lo rivedremo da queste parti“.
“I paragoni non mi piacciono, è vero. Però, visto che non sono solo io a tirarlo fuori, faccio uno strappo alla regola. L’accostamento con il terzino spagnolo del Barcellona ci sta tutto, come struttura fisica e qualità Federico ricorda molto Jordi Alba. Sono d’accordo con chi lo paragona allo spagnolo. Ho visto giocare suo fratello qualche volta, ma non lo conosco benissimo. E’ ancora troppo presto per dare un giudizio. Lasciamolo tranquillo, deve giocare e lavorare. Eviterei pure paragoni, soprattutto con il fratello: aspettiamo ancora un po’ “.