Fassone: “Mancini una calamita per i Top Player. Thohir vuole dare responsabilità al proprio management”
Marco Fassone, direttore generale dell’Inter, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport, dopo le anticipazioni di ieri, ecco l’intervista completa: “Abbiamo superato la cessione del club da Moratti a Thohir, è finito il ciclo storico 2006-2011 e siamo ripartiti, ma c’è tanta strada da fare. Con l’arrivo di Mancini siamo entrati nell’ultima fase della ricostruzione e la prossima stagione, potremmo competere con le prime“. Con Fassone si parla anche di mercato e di un possibile arrivo di Tourè: “Tutti sognano di avere uno come lui in squadra. Darebbe al nostro club qualcosa che manca, però l’ingaggio e la valutazione del City sono dei grandi ostacoli. Anche se, Mancini è una calamita per i top player, come già successo a gennaio. Il tecnico ama partecipare alle nostre riunioni e ha una conoscenza enciclopedica sui giocatori. E’ il centro del nostro motore“.
Mancini come Conte? “Conte ha vinto subito ed è diventato un’icona. Mi auguro che Roberto possa fare lo stesso in tempi brevi. Lui è stato chiaro quando è arrivato. Non vuole essere un traghettatore, ma vuole vincere il prima possibile riportando l’Inter in Champions” – afferma il direttore generale, che poi passa a parlare di Mazzarri – “Penso che le componenti ambientali abbiamo inciso sull’equilibrio di Walter e hanno limitato il suo potenziale. Nelle ultime partite non era più il solito Mazzarri, non usciva più dalla panchina a sbraitare e lì ho campito che stava soffrendo e bisognava intervenire“.
Fassone si sofferma, poi, anche sui singoli, partendo da Icardi e Kovacic: “Vogliamo che restino e valuteremo le offerte prima di prenderle in considerazione. Al rinnovo di Icardi manca molto poco. Se vogliamo acquistare tre giocatori importanti, bisognerà trovare soldi dalle cessioni, ma non bisogna pensare ad un sacrificio importante, abbiamo tanti giocatori in giro che possono rappresentare una risorsa economica” – rivela Fassone che poi parla anche di Handanovic – “Dobbiamo risolvere al più presto la questione del contratto di Samir. Nei prossimi giorni parlermo con il suo agente, ma dobbiamo capire cosa vuole fare lui. Noi non possiamo rimanere la prossima stagione con il portiere titolare con il contratto in scadenza“. Una battuta anche su Darmian del Torino: “Darmian ci piace, ma il Torino è una boutique fra te le più care di Italia. Dovremo vederci per parlare di Benassi, ma ora siamo fermi“.
“Thohir ha un modo di gestire la proprietà che hanno tutti i proprietari internazionali, anche se noi italiani siamo abituati al contatto fisico e visivo. Vuole dare responsabilità al proprio mananagement e chiede rigorisità e attenzione” – afferma Fassone quando gli viene chiesto come si lavora con Thohir – “Da quando è proprietario del club è venuto a Milano una decina di volta ed è sempre un full immersion di lavoro. Thohir tramite le sue finanze e non solo, fatte da quando è arrivato, ha immesso nell’Inter quasi 400 milioni. E’ un imprenditore solido, ha fatto un investimento economico e vuole che quello ritorni“.
“Senza Europa League a livello economico sarebbe una perdita non molto grave, perchè i ricavi che porterebbe la partecipazione alla coppa, sarebbero coperti dai milioni che riceveremo con le amichevoli estive. Il danno è all’immagine del club nel mondo perchè sarebbe la seconda volta negli ultimi tre anni che l’Inter non raggiungerebbe l’Europa. La visibilità paga e rimanere esclusi rallenterebbe la crescita del brand. Ci auguriamo che nelle ultime dieci partite arrivino anche i risultati, oltre al bel gioco“.
“Mancini come tutti noi si aspettava qualche difficoltà, però ha voluto intraprendere una strada e ha imposto un sistema nuovo pensando al futuro e questo avrebbe comportato dei rischi, lo sapevamo. Se avessimo fatto scelte più opportunistiche forse avremo qualche punto in più“. Fair Play Finanziario? “Speriamo ci sia un accordo equo, anche se l’Inter, dal 2010 in poi non è stata coerente con i parametri. Stiamo, però, lavorando sodo per mettere a posto i conti e quest’anno per l’Inter e per le squadre italiane, i costi saranno più bassi dei ricavi e avremo un margine operativo positivo“.
La crisi milanese, Fassone risponde così: “Non voglio giudicare gli altri, ma il Milan sembra noi nel 2010. Noi abbiamo completato il cambiamento e spero che ci siamo lasciati alle spalle certe difficoltà, soprattutto con la scelta di Mancini. Il Milan sia all’inizio di questo processo. Le due milanesi, con la Juve, sono la locomotiva del nostro calcio e mi pare difficile pensare ad una rinascita del movimento italiano senza realtà come le due milanesi a fare da traino“.
Fassone discute, nella sua intervisa, anche della questione Juve-Figc, dove la squadra bianconera ha richiesto 443 milioni: “Tavecchio è preoccupato per l’impatto economico sulla Figc, perchè il discutere con una società importante passa in secondo piano. E’ anche preoccupato dai bilanci del 50% delle squadre italiane ed è giusto esserlo dopo il caso Parma, ma allo stesso tempo dico che con buon senso e onestà, ma soprattutto con le misure che ci sono stata date, i rischi si riducono. E’ giusto che ci sia stato chiesto di prevenire, ma penso che non le società non dovrebbero avere problemi. Tavecchio ha presentato un programma riformista e si è dimostrato un decisionista per questo confermiamo la fiducia nel suo operato. Adesso attendiamo la riforma per la Serie A a 18 squadre“.
In conclusione una battuta su come riportare i tifosi allo stadio: “Ci stiamo lavorando intensamente con Bolingbroke. A Manchester aveva l’Old Trafford in overbooking e non riesce a capacitarsi della situazione, ma sono convinto che riuscirà a riportare la gente a San Siro“.
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