16 Marzo 2018

Gagliardini: “Sogno di diventare capitano, ma Icardi lo sta facendo egregiamente. Il mio modello? Zanetti per la sua leadership”

Lunga intervista concessa dal giovane centrocampista nerazzurro a Tuttosport

Roberto Gagliardini sta vivendo una stagione abbastanza interlocutoria in maglia nerazzurra. Inizialmente, anche trascinato dal rendimento positivo di tutta la squadra, ha offerto prestazioni piuttosto altalenanti ma mai totalmente negative, mentre recentemente, eccezion fatta per il pareggio interno contro il Napoli, è apparso abbastanza in difficoltà, disputando partite ben lontane da quelle che si potevano ammirare nei suoi primi mesi di Inter. Il giovane italiano ha concesso una lunga intervista a Tuttosport, nella quale ha parlato di diversi temi. Ecco le sue parole.

Intervista a Gagliardini: tra il sogno di diventare capitano e il modello Zanetti

Roberto, dopo un avvio bruciante, in campionato sono arrivate due vittorie in dodici giornate. Ci spiega cosa è successo?
“Siamo entrati in un periodo negativo in cui non siamo più riusciti a esprimere le nostre qualità. Sinceramente non sappiamo cosa ci sia accaduto, altrimenti avremmo trovato una soluzione. Per fortuna ne stiamo uscendo come dimostra la gara col Napoli in cui siamo stati squadra e più compatti in campo”.

Non è che siete crollati una volta capito che non avreste vinto lo scudetto?
“No, perché sin da inizio stagione tutti in società hanno detto che l’obiettivo sarebbe stata la Champions”.

Con le grandi non sbagliate un colpo.
“Questo conferma come questa squadra abbia le potenzialità e le qualità per stare nei primi quattro posti. Da migliorare c’è però l’atteggiamento che deve essere uguale con le grandi e contro le medio-piccole”.

Lei è appassionato di basket: chi le ricorda questa Inter?
“Direi Cleveland: l’anno scorso sono arrivati in finale, due anni fa hanno vinto ma ora non stanno facendo bene. Loro, a differenza nostra, negli anni passati hanno già ottenuto grandi risultati però mi rivedo in Cleveland per il potenziale che possiede questa squadra. E a noi manca solo il passo, la costanza, per mostrare questo potenziale
nell’arco di tutta la stagione”.

Gagliardini, la Samp è una grande?
“È una squadra che ha tutto per lottare per l’Europa. Vengono da una brutta sconfitta e quella di domenica sarà una partita difficilissima”.

Avere il Milan così vicino in classifica è un problema in più o uno stimolo? Magari per i tifosi arrivare davanti a Gattuso varrebbe come un piccolo scudetto…
“Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e ad arrivare tra le prime quattro. Il Milan è meglio che non ci sia tra quelle quattro ma, se dovesse esserci, l’importante è che pure l’Inter sia in Champions. E comunque non farei diventare uno scudetto il fatto di arrivargli davanti…”.

Senza mancare di rispetto a Icardi, sogna un giorno di essere capitano dell’Inter?
“Sicuramente… Sarebbe un onore grandissimo e un sogno che si avvera. Ovviamente non è un obiettivo che mi pongo nel breve: oggi è una suggestione perché c’è Mauro che il capitano lo sta facendo egregiamente ed è un giocatore fondamentale per noi”.

Cos’ha portato Spalletti che prima non c’era?
“Il suo grande carisma, un’idea di gioco molto verticale, un’attitudine al fraseggio che noi non siamo ancora riusciti a mostrare con costanza in tutte le sue partite. In più ha portato la sua esperienza con cui sta aiutando molti di noi”.

Esperienza che vi ha aiutato a restare sul pezzo pure in questo momento alquanto complicato, direi…
Spalletti ci ha sicuramente aiutato, però questa cosa viene da noi perché sappiamo quale sia l’importanza di questa stagione, sappiamo che non dobbiamo mollare per non perdere di vista l’obiettivo. Dopo quanto accaduto nell’ultima stagione ci sentiamo a un bivio: quest’anno è fondamentale perché non possiamo permetterci di sbagliare ancora. Non deve succedere più quello che è accaduto un campionato fa”.

Qual è il ruolo a centrocampo dove lei si sente più a suo agio?
“Per me è indifferente: piuttosto conta la testa e l’atteggiamento che si hanno in campo. Il fatto di non fare mai gol non mi fa certo dormire di notte: so che c’è bisogno anche dei gol dei centrocampisti ma per le mie caratteristiche penso più a contenere, dare equilibrio alla squadra e a farla ripartire”.

Qual è il suo modello?
“Direi Zanetti per ciò che ha espresso in campo anche a livello di leadership. A me piacciono soprattutto i giocatori per quanto rappresentano e lui per l’Inter è stato il top”.

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