Manaj: “Nessun dubbio sulla scelta tra Inter e Juve. Sono interista sin da piccolo”
Rey Manaj, ospite negli studi di Inter Channel, racconta la sua esperienza in nerazzurro.Ospite ad InterNos questa settimana, negli studi di Inter Channel, è Rey Manaj, attaccante nerazzurro che ha da poco vinto la Tim Cup con la Primavera: “Sono stato molto contento soprattutto per gli altri ragazzi della Primavera che hanno coltivato quest’obiettivo. Felice per il gol, ma anche per i compagni, l’allenatore e l’ambiente. Non c’è molta differenza su chi batti in finale, l’importante è che batti qualcuno per qualche questo trofeo. E’ difficile giocare con chi non conosci come si è visto contro il Cagliari. Poi nelle altre gare ho capito che se gioco con la Primavera devo fare la differenza, anche perchè se no Mancini mi tira le orecchie“.
“Per un calciatore l’esordio in Serie A è speciale, ma non era la mia prima partita in assoluto quindi ero emozionato, ma al punto giusto. Per me non è importante solo giocare, conta segnare. Ho avuto la fortuna di trovare un gruppo di persone molto buone con me, prima che di buoni calciatori: l’ideale per crescere. Medel è un grande amico, siamo stati in ritiro insieme, poi siamo andati qualche volta a cena con le rispettive ragazze e da lì è nata l’amicizia. Lo rispetto tantissimo, mi fa da fratello maggiore, mi da tanti consigli, mi richiama quando sbaglio, come fanno anche altri giocatori e questo mi fa piace. Nel gruppo mi guardano con molta attenzione e mi coccolano un po’, ma farò lo stesso quando sarò io l’anziano. I consigli me li danno sia dentro che fuori dal campo, Palacio e Jovetic mi parlano spesso dei movimenti da fare ed io lo apprezzo molto. Mancini lo rispetto perchè mi ha fatto giocare 5/6 partite e mi aiuta molto, lo ringrazierò sempre per quello che fa con me“.
“Sono arrivato in Italia da piccolo e ho giocato nel Piacenza, esperienza che ricorderò sempre per la bellezza del gruppo e dello staff, ci sentiamo ancora oggi per vederci. Poi sono andato alla Cremonese dopo il fallimento del Piacenza e, dopo una parentesi alla Primavera della Sampdoria, sono tornato in prima squadra a Cremona, dove ho incontrato tanti persone che mi volevano bene, a partire da Simoni fino ai componenti dello staff e mi auguro che tornino in Serie B perchè sono una bellissima società. Alla Samp mi sono allenato con Mihajlovic e anche lui voleva farmi esordire in Serie A, a prescindere dall’età che avessi in quel momento. Nella mia carriera ho sempre avuto allenatori bravissimi a cui voglio bene davvero e a cui devo tantissimo. Da lì ho fatto tanta strada e devo migliorare in tante cose, soprattutto nei movimenti e nel colpo di testa perchè ho fatto pochi gol così. I difensori dell’Inter sono i più forti contro cui abbia mai giocato“.
“Ero molto contento dell’interesse dell’Inter, anche se c’erano altre squadre, ma fin da piccolo sono interista e ho detto alla mia famiglia e al mio procuratore che durante la stagione non volevo sapere nulla delle voci di mercato per concentrarmi sulla Cremonese, ma quando ho saputo che c’era la possibilità di venire all’Inter non ho avuti dubbi sulla scelta tra nerazzurri e Juventus. Andare all’Europeo è un mio obiettivo e spero di poterlo realizzare. Con la maglia dell’Albania ho segnato all’esordio dopo solo 12 secondi ed è una cosa di cui vado fiero. Quel giorno venne da me De Biasi dicendomi che avrei esordito e gli risposi che avrei anche segnato. Spero di segnare nelle gare dell’Europeo che mi stuzzica perchè la nostra Nazionale non aveva mai centrato questo traguardo e ci arriviamo con un buon gruppo. Non vedo l’ora di giocarla. Non ho mai avuto un idolo ma come giocatore mi piace molto Ibrahimovic. Pensiamo gara per gara senza guardare gli altri e speriamo di arrivare terzi. Risultati come quelli di ieri danno rabbia, ma anche questo è il calcio. Abbiamo vinto giocando male e ci sta perdere giocando bene“.