Milito: “Ho lasciato il calcio prima che lasciasse me. I gol più belli in finale di Champions”
Le parole di Diego Milito sulla Champions League vinta con l'Inter, sul suo periodo in nerazzurro e l'addio al calcio con il RacingDiego Milito, ex attaccante nerazzurro, ha parlato ad una platea di studenti argentini, raccontando la sua carriera tra Racing e Inter: “Non ho moltto tempo libero, ho tre figli e ci sono tante cose da fare. Cerco di godermi tutti i giorni. Parlare di calcio è inevitabile perchè è qualcosa che ho fatto per tutta la vita. Ho sempre detto di voler lasciare il calcio prima che fosse lui a lasciare me. Sono in pace con me stesso e soddisfatto di quello che ho fatto nella mia carriera. Mio fratello ed io siamo cresciuti con una palla sotto il braccio. La nostra vita è sempre stata su percorsi opposti: rivali, ognuno ha scelto la sua strada, il suo club“.
“Non sarebbe giusto confrontare i titoli vinti. Il campionato con il Racing ha un sapore speciale, quello con l’Inter è sorprendente anche perchè era uno dei miei sogni giocare la Champions League. Da tutti gli allenatori che ho avuto, ho imparato qualcosa, spero un giorno di poterlo applicare anche io da allenatore. Ho avuto l’opportunità di vivere in un mondo con Maradona in panchina e Messi compagno, i due migliori giocatori della storia del calcio. Giocare una Coppa del Mondo è uno dei grandi sogni che avevo da ragazzo, far parte di quella lista di 23 giocatori che hanno giocato una Coppa del Mondo è un privilegio. Il mio futuro sarà sempre legato al club direttamente o indirettamente, ma adesso bisogna di riposare”.
“Allenare la Academy è ciò che assomiglia di più a giocare a calcio per la vita di tutti i giorni. Cercherei di adattarmi ai giocatori che ho per decidere una tattica. Ho cercato di godere delle cose che per fortuna sono andate bene ed erano meglio di quanto ci si sarebbe aspettati. Il mio sogno è sempre stato di tornare al Racing e la mia famiglia mi ha sostenuto molto. E’ stato uno dei miei sogni di sempre, finire la mia carriera con la maglia che volevo. Sono venuto con la speranza che le cose andassero bene, non potevo perdere molto tempo per via dell’età. Quando sono andato all’inaugurazione della strada in mio onore, ho detto ai miei figli che arrivati al campo si sarebbe visto il nome in una delle vie parallele al Cilindro. I tifosi del Racing mi hanno dato molto di più di quanto io potessi dare loro in campo. I gol più belli sono quelli segnati in finale di Champions, quelli che ricordo di più: ho una buona memoria per ricordarli tutti, il primo o l’ultimo a Columbus Termperley“.