20 Maggio 2014

Samuel: “Un altro anno e poi faccio l’allenatore. E’ il momento di andare via”

Intervista Samuel: tra ricordi e progetti per il futuro. Le parole del difensore argentino che lascia l’Inter

“Da mesi dicevo ai compagni ed al mister che volevo lasciare l’Inter in Europa: vado via felice”. Un ultimo grande obiettivo per un grande difensore. Walter Samuel saluta l’Inter ed in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica si racconta tra passato e sogni futuri: La Bombonera era lo stadio dei sogni di bambino, e col Boca ho vinto tutto. Nei derby col River sentivi il campo tremare, ma sul serio. Poi lo scudetto con la Roma, il Real ed i nove anni in nerazzurro: con il tempo vedevo che negli occhi degli avversari cresceva il rispetto ed il timore perché arrivavamo noi. Non sono triste per l’addio, sono solo molto emozionato. È anche giusto che il nuovo presidente porti idee nuove, manager e giocatori nuovi: fa bene”. Si chiude una vita dunque. Un addio ad una vera e propria famiglia: La famiglia della Pinetina. E il rito del mate, che per noi argentini è un momento di condivisione. È stata una grande storia di vita ed è durata tanto, forse siamo stati qui troppo, almeno per le abitudini dei calciatori. Lascio una squadra solida in difesa: Rolando, Juan Jesus e Ranocchia sono bravissimi, Vidic anche. Perché sono un grande del ruolo? Perché ho sempre odiato prendere gol, anche in allenamento. I falli? So che ho questa fama (ride, ndr). Ma giuro che era casuale. Magari negli ultimi tempi, da vecchietto, arrivavo un po’ più tardi e zac, facevo fallo… La mia migliore partita è sicuramente quella con il Barcellona nel 2010, la semifinale di Champions. Paolo Maldini è il migliore che abbia mai visto. Impressionante anche da anziano”. Per concludere, uno sguardo al futuro: “Vorrei giocare un altro anno, anche non in Italia, perché mi sento bene. Poi capire se posso diventare un allenatore, iniziando dai ragazzini”.