Zamorano: “C’è rammarico per lo scudetto del ’98. Tutti devono sapere la storia dell’Inter”
Le parole di Ivan Zamorano, ex attaccante dell'Inter, racconta le sue esperienze nerazzurre.Ivan Zamorano, ex attaccante dell’Inter, ha parlato della sua esperienza calcistica e in nerazzurro a Panorama: “La passione e il temperamento sono sempre state nelle mie vene. Nessuno ha mai lasciato lo stadio pensando ‘Ah, se Ivan avesse rincorso quel pallone, perché li rincorrevo tutti. Mi sentivo in dovere di restituire l’affetto ricevuto con ‘Città sportiva’. Il calcio mi ha reso non solo un grande sportivo, ma soprattutto una persona migliore. Non ci rimasi male per le parole di Valdano, pensai solo che era il pensiero di un dirigente che non mi conosceva. L’unica cosa che sapevo era che avrei dovuto lottare per affermarmi. Ognuno di noi è architetto del suo destino. La lotta che dovevo intraprendere non era con lui o con la stampa che aveva riportato le sue frasi, ma con me stesso, per impegnarmi ancora di più. A convincermi ad andare all’Inter fu lo spessore di Massimo Moratti. Non si rivolse solo al calciatore, ma anche all’uomo“.
“Non puoi arrivare all’Inter e non conoscere la storia di chi ha vestito questa maglia. Quando arriva sapevo tutto di Herrera, Mazzola, Suarez, Altobelli. Non avevo preferenze sui compagni, ma il più grande è stato Ronaldo. E’ stato commovente stargli vicino nel momento del recupero, vedere la sua volontà di rientrare più forte di prima. C’è il rammarico per lo scudetto del ’98 per il rigore negato a Ronaldo contro la Juve. E’ stato un dispiacere, potevano vincere quel titolo, anche per quello che poi si è saputo“.