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Inter-Milan, Inzaghi: “Non sarà decisiva, non esistono favoriti: come sta Gosens”

La redazione di Passione Inter vi terrà aggiornati sulla conferenza stampa di Simone Inzaghi, in vista del Derby tra Inter e Milan di domani sera (alle ore 18.00). Segui gli aggiornamenti:

Simone Inzaghi (@Getty Images)

Avendo voi una partita in meno, pensa che questo derby possa essere decisivo?

“Io penso di no perché mancano ancora 15 partite. All’andata abbiamo giocato un derby quando eravamo a -7. Poi siamo stati molto bravi a recuperare lo svantaggio. È una partita importante, ma c’è ancora tantissimo da giocare”.

Che prova di forza deve dare l’Inter?

“Sappiamo il percorso che abbiamo cominciato tutti insieme: c’erano grandi incognite inizialmente. Poi siamo stati bravi a ribaltare le cose. Questo deve essere uno stimolo per i prossimi 3 mesi”.

Ti aspettavi un mercato del genere? Hai una squadra più completa e più forte?

“Senz’altro. Abbiamo ottimi dirigenti e un grande presidente. La società si è fatta trovare pronta. Abbiamo inserito due giocatori che ci potranno aiutare: per Gosens ci vorrà ancora un po’ di tempo. Caicedo l’ho allenato negli scorsi anni, c’era questa possibilità vista anche la volontà di Sensi di giocare con più continuità. Sono contento di quello che abbiamo fatto”.

Chi tirerà un eventuale calcio di rigore domani?

“Prima di tutto dovrò valutare le condizioni generali. Sappiamo di avere una lista di rigoristi che tutti quanti conoscete. Se capiterà, vedremo: Lautaro resta il nostro rigorista principe”.

L’Inter è favorita: per voi sarà un peso?

“Ho giocato tanti derby: di favoriti non ce ne sono. Ancora di più in questo derby, dove ci sono due squadre forti. Gli episodi secondo me faranno la differenza”.

Qual è la squadra che più può dare fastidio all’Inter?

“La classifica è molto veritiera su questo argomento. È ancora tutto aperto: considero oltre al Milan e al Napoli, anche l’Atalanta e la Juventus. In estate la Juventus era la mia favorita. Negli ultimi due mesi ha fatto un grande mercato di riparazione”.

Il Milan è più o meno forte rispetto all’andata?

“Penso che all’andata fossero molto in forma. Hanno avuto problematiche con gli infortuni. Conosco Pioli e so l’organizzazione che dà alle squadre. Dopo l’Empoli, hanno fatto ottime partite. Il campo è stato anche un fattore: ci hanno detto che è stato razzolato”.

C’è un derby che si ricorda benissimo?

“Ce ne sono tanti. Quando eravamo bambini, sia io che mio fratello, andavamo a vedere il Piacenza. Mi ricordo in particolare i derby tra Piacenza-Cremonese. Poi, ovviamente, il derby di Milano aveva grandi giocatori: mi ricordo benissimo Altobelli a cui guardavamo con ammirazione”.

Come stanno i giocatori sudamericani? Ha dubbi sulla formazione?

“Lautaro l’ho visto abbastanza bene, Sanchez mi ha rassicurato che sta nei migliori dei modi. All’appello mancano soltanto Correa e Gosens che sta finendo il suo percorso”.

Quali sono i programmi di turnover per le prossime partite?

“Prevederlo non è facilissimo. L’ultimo blocco è stato fatto con una partita molto intensa con la Lazio, così come quella di Bergamo. In quel momento avevo bisogno di cambiare più del solito. Per quanto riguarda le prossime partite, pensiamo a giorno per giorno”.

Stadi aperti al 50%, intravedi un po’ di accanimento verso il mondo del calcio?

“Noi ci dobbiamo attenere a quello che ci viene detto. Normale che da allenatore mi sarebbe piaciuto vedere un derby con il pieno: se lo meritavano entrambe le squadre. La stessa finale di Supercoppa giocata al 50% non aveva la stessa atmosfera. Aspettiamo, siamo fiduciosi per il futuro”.

Quanto è stato utile avere quasi tutta la rosa a disposizione in questa sosta nazionali?

“Senz’altro è stato importante. Abbiamo lavorato bene: anche se mi sarebbe piaciuto avere anche Sanchez, Lautaro e Vecino. Ma sicuramente e stata una sosta diversa

Alessio Murgida

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