Se dopo il Derby vinto 5-1 non si faceva altro che parlare dell’Inter come una corazzata e di Inzaghi come un genio, ora la narrazione è cambiata. La Gazzetta dello Sport attacca infatti il tecnico nerazzurro, sostenendo che non ci siano mai novità nel suo gioco. La critica non riguarda tanto il modulo in sé, che comunque è sempre il 3-5-2 dai tempi della Lazio. Anche nei cambi il mister si limita a fare ruolo per ruolo: ieri ha sostituito gli esterni e Thuram per Sanchez, unico disponibile davanti.
La Rosea continua analizzando anche la difesa nerazzurra: in vantaggio per 2-0 dopo un quarto d’ora non è riuscita a difendere il vantaggio. Il rigore è un’ingenuità di Lautaro Martinez: può sembrare banale, ma una partita praticamente già chiusa viene riaperta per un episodio. La difesa che finora aveva subito appena 3 reti in Campionato, ne subisce due dal Bologna e spreca il vantaggio. Il gol del pareggio è poi un grave errore di tutti e tre i difensori dell’Inter che lasciano tutto lo spazio a Zirkzee di pensare, prendere la mira e calciare.
Una differenza troppo netta tra partite come il Derby, il Benfica e queste. Una squadra dominante contro le big, ma che con le piccole ha dei cali di tensione, di concentrazione e perde punti così. Se l’obiettivo è davvero la famosa seconda stella, urge un cambio di direzione. Anche perché non si tratta di un problema nuovo, considerando che gli ultimi due Scudetti sono stati persi per i punti lasciati per strada contro squadre medio-piccole. Il Bologna poi non è la prima volta che fa uno scherzo del genere all’Inter.
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