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Da Calhanoglu e Sensi all’erede di Hakimi e ai cileni: Inzaghi studia la nuova Inter

Simone Inzaghi sta scoprendo il nuovo pianeta Inter. Ieri il nuovo tecnico nerazzurro ha assaporato il calore dei tifosi alla Pinetina, mentre continua a lavorare con i giocatori a disposizione in vista della prima uscita stagionale in programma il 17 luglio a Lugano. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, la nuova stagione dell’Inter Inzaghi ruota attorno a 5 punti.

Allenamento Inter

L’eredità di Antonio

Simone è uomo misurato, sempre in equilibrio, ma alla Pinetina è già entrato a piedi uniti. Ha portato idee chiare sulla rosa e sul mercato, nonostante le ristrettezze del momento. Ha dimostrato di essere aziendalista, ma pure decisionista. Il primo dei cinque grandi obiettivi del mandato è, inevitabilmente, la gestione dell’eredità raccolta. Il predecessore di Inzaghi ha, infatti, plasmato la squadra a sua immagine e con metodi rigidi l’ha portata alla gloria: sarà difficoltoso avere la stessa presa sul gruppo. Simone, però, ha armi diverse, conosce la forza dell’empatia, sa entrare nella testa e nel cuore: pochi allenatori riescono a essere davvero “amici” dei giocatori come lui. Con uno stile più malleabile, ma comunque rigoroso, dai primi giorni intende costruire un rapporto di fiducia. Tutti già sanno che di Simone ci si può fidare, anche se è meglio non farlo arrabbiare

L’inserimento di Calhanoglu

Inzaghi immaginava già di liberare la creatività di Eriksen, quella che a lungo era rimasta intrappolata nei lacci del contismo. Gli aveva parlato prima del maledetto 12 giugno, poi ha verificato la velocità di reazione all’imprevisto della coppia Ausilio-Marotta. Hakan Calhanoglu è stato il colpo a sorpresa che ha tamponato l’emorragia e ora l’inserimento del turco è una delle partite più delicate: l’ex Milan è tanto talentuoso quanto volubile, ma Simone da tempo stravede per lui. Vuole toccare le corde giuste per trasformarlo in un’arma impropria. Calha deve far crescere l’apporto realizzativo della mediana. Come da stessa ammissione del tecnico durante la presentazione, potrebbe essere qualcosa di molto simile a ciò che fu il Luis Alberto laziale.

Il dopo-Hakimi

Le fasce sono importanti, delicate, decisive: Inzaghi lo ha detto pubblicamente e ai dirigenti nerazzurri saranno fischiate le orecchie. Se non esiste in natura un altro Hakimi, l’obiettivo è arruolare qualcuno che non lo faccia rimpiangere troppo. Hector Bellerin è il preferito della lista, ma arriverà solo se l’Arsenal accetterà un “diritto” di riscatto dopo il prestito. Davide Zappacosta la soluzione italiana: affidabile anche se non stimola la fantasia. Qualunque sia la scelta, poi il cerino rimarrà in mano a Simone: per anni a Roma ha scatenato Lazzari a destra, adesso dovrà adattare il suo gioco avvolgente alle contingenze. Per farlo, potrà sfruttare pure l’altra fascia: Perisic, ad esempio, sembra pronto a continuare la corsa.

L’operazione Sensi

Stefano Sensi poteva sognare oggi a Wembley, invece suderà ad Appiano: è l’immagine di una carriera, fotografa il “vorrei ma non posso” che ha zavorrato il nerazzurro. Sensi illude sempre tutti, sembra che stia per esplodere con un gran potenziale, ma poi la sua fragilità lo riporta alla realtà. Per un’elongazione all’adduttore della coscia destra ha perso l’Europeo, ma quel guaio gli ha permesso almeno di iniziare subito con la cura Inzaghi. Il tecnico intende recuperarlo alla causa al 100%, ma prima vuole valutarlo in ritiro. Non certo nella tecnica ma nel fisico: da capire se con i nuovi metodi di lavoro si troverà meglio.

Che fare coi cileni?

Arturo Vidal non è stato il colpo migliore della storia nerazzurra: ha segnato alla Juve e poco altro, non abbastanza comunque per giustificare un maxi-ingaggio da sei milioni, soprattutto in epoca di spending review. Per questo è sul mercato, ma non si trovano ancora acquirenti credibili: il Boca si è informato con l’agente, Flamengo, Club America e qualche squadra di Mls con il club. Gestirlo quando tornerà, valorizzarlo finché sarà possibile, è un’altra delle missioni. Senza scordare il secondo cileno: Alexis Sanchez si è infortunato anche negli ultimi giorni in Nazionale, ma va ritrovato a tutti i costi. Il club vuole che spalmi l’ingaggi e dietro la Lu-La serve un supporto affidabile.

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Raffaele Caruso

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