Inzaghi ora non è più così intoccabile: l’Inter lo mette sotto esame
Il tecnico si gioca tutto in due mesiCome possono cambiare in fretta le cose. Fino a 20 minuti dalla fine del Derby l’Inter sembrava padrona del proprio destino, in volo verso la seconda stella. Poi quei 5 minuti di blackout e sfortuna e tutto il castello di carte è crollato. Sono emersi i limiti di rosa e tecnico e la squadra ora sembra più concentrata sul non perdere il quarto posto piuttosto che sul cercare la vittoria dello Scudetto. Come era inevitabile a finire sul banco degli imputati, per molti come principale indiziato, è proprio quel Simone Inzaghi che fino al giro di boa del campionato sembrava il nuovo messia.
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il club ripone ancora la propria fiducia nell’allenatore, ma i bonus, i jolly, sono terminati: ora bisogna rimettersi a marciare sodo e a fare punti da qui alla fine del campionato. Altrimenti, se l’andazzo dovesse continuare come nelle ultime settimane le cose potrebbero cambiare e dal sicuro rinnovo del contratto in programma, potrebbe passarsi a ben altro. Al club infatti non piace soprattutto la scarsa fame dimostrata, l’entusiasmo dell’era Conte che sembra essersi esaurito. Trasmettere la voglia di vincere, tenere tutti sulla corda, è compito del tecnico e in questo Inzaghi sta fallendo: è partito bene per ciò che rimaneva della carica Scudetto ma, esauritasi, non è più stato in grado di dare una scossa. Il mister sembra sempre molto, troppo tranquillo, anche quando le cose vanno male, e ai giocatori questo non fa probabilmente la giusta impressione.
A Inzaghi poi viene imputato anche il problema del calo fisico: il suo staff, non abituato a gestire rose tanto importanti, non ha saputo evitare il calo dovuto ai tanti impegni ravvicinati, tra nazionali e competizioni per club. Inoltre nei momenti di difficoltà il tecnico non offre mai un guizzo, una svolta tecnica: nessun cambio modulo, nessuna invenzione. Ancorato al 3-5-2 come dogma, sta allontanando l’Inter sempre di più dai propri obbiettivi. Insomma nessun allarme rosso. Ma se prima era tutto rose e fiori anche in società, sotto sotto qualcosa inizia a incrinarsi. Il rush finale sarà decisivo per decretare il futuro del tecnico. Un ribaltone a fine stagione sembra improbabile ma ora, a differenza di qualche settimana fa, non è più impossibile, anzi.