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Inzaghi non ha dubbi, lo spogliatoio è con lui: ora però serve una reazione

Le grosse difficoltà dell’Inter in questa stagione sono sotto gli occhi di tutti. I nerazzurri sembrano spaesati, soprattutto in trasferta, la pallida ombra della squadra che l’anno scorso sfiorò il Tripletino nazionale. Tuttavia Inzaghi ha fiducia, sa che basta una scintilla per svoltare di nuovo la stagione.

Simone Inzaghi @Getty Images

Come raccolto da La Gazzetta dello Sport, il tecnico nerazzurro è arrabbiato e amareggiato per la situazione. Sa di aver lavorato ottimamente, eppure i risultati, per vari motivi, non vogliono arrivare. Eppure il sentimento più forte in lui è al momento quello di prendere di petto la situazione e risolverla, non di abbandonarsi allo sconforto. Per questo pretende che dopo la sosta, nonostante la pericolosità degli impegni, la squadra cambi marcia e rotta. Per farlo però, ovviamente, bisognerà capire esattamente cosa non va in una squadra che fino a qualche mese fa vinceva e convinceva.

La lealtà del gruppo nei confronti di Inzaghi non è in discussione: il gruppo non è diviso, è compatto come un tempo. Tutti ascoltano e seguono il mister, che in caso contrario avrebbe, secondo la Rosea, la personalità per mettere al proprio posto chiunque. Tuttavia in campo la squadra sembra slegata. Tutti cercano di risolvere i problemi da soli, senza l’aiuto dei compagni. Si è perso il collante che univa gli 11 in campo. L’ansia e la foga prendono il sopravvento, generando nervosismo e imprecisioni che spesso, si rivelano fatali, specie in difesa. Ecco perché solo uniti, in campo e fuori, si può trovare la quadra e uscire dalla crisi.

Simone Inzaghi (@Getty Images)

Da non sottovalutare poi che, perdendo Perisic e ritrovando Lukaku, l’Inter spumeggiante di Inzaghi ha dovuto cambiare volto. Un cambio che però, complice l’infortunio di Lukaku, è rimasto a metà, incompiuto. Certo, le difficoltà dell’Inter vanno oltre questo, ma la squadra ha perso la creatività e la corsa di Perisic, senza però inserire a pieno regime la fisicità del belga. L’esito quindi, in fase offensiva, è una via di mezzo, né carne né pesce, che produce poco e concretizza ancora meno.

Tuttavia Inzaghi non vuole e non cerca alibi: ai giocatori dirà le cose chiaramente. Esige un cambio di rotta dai suoi da dopo la sosta. La bella squadra di solo un anno fa, vincente e divertente, non può essere scomparsa. Va solo risvegliata, riscoperta. Bisogna scrollarsi di dosso la paura e tornare a spaventare solo e soltanto gli avversari. Bisogna comportarsi da grande squadra. Comportarsi da Inter.

 

 

Pietro Magnani

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