Xavier Jacobelli: “Con Mancini, Moratti si ‘riprende’ l’Inter”
Jacobelli Mancini
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È partita la rivoluzione in casa Inter. Metabolizzato (o quasi) l’esonero di Mazzarri ed il conseguente ritorno di Roberto Mancini, Xavier Jacobelli, direttore editoriale di Calciomercato.com, ha espresso il proprio pensiero su quanto accaduto all’interno della società nerazzurra. “A mano a mano che vengono a galla i retroscena del clamoroso ritorno di Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter e nonostante le versioni ufficiali, balza evidente come il deux ex machina dell’operazione sia stato Massimo Moratti. Thohir e chi gli sta attorno, soprattutto alcuni zelanti collaboratori italiani, non lo sanno o fanno finta di non saperlo. Ma con Mancini, è Moratti che si ‘riprende’ l’Inter. Non certo dal punto di vista della proprietà e degli assetti societari. Thohir non s’adombri: Moratti è e rimane il primo tifoso nerazzurro e il ritorno di Mancini è prima di tutto la vittoria dei tifosi nerazzurri. I quali hanno sempre apprezzato la professionalità, la serietà, la dedizione alla causa di Mazzarri. Ma il feeling non è mai nato e i risultati altalenanti, il gioco che non arrivava mai, il nervosismo a fior di pelle, le bottigliette d’acqua scagliate rasoterra sul prato di San Siro, la costante ricerca di alibi in mezzo alla palude in cui squadra e tecnico si erano cacciati, hanno fatto il resto. Se c’è un aspetto in questa vicenda che spicca rispetto a tutti gli altri è la nuova centralità del tifoso dell’Inter, il suo ruolo decisivo e insostituibile, più forte di ogni teoria contabile, di ogni marketing, di ogni merchandising per usare i termini inglesi tanto cari al nuvo corso. E, forse, sarebbe il caso di ricordarlo agli strateghi commercial-comunicazionali di cui il signore indonesiano si è circondato in quantità industriale. Quelli che, per esempio, hanno calpestato oltre un secolo di storia del club, partorendo le orripilanti maglie di questa stagione, dalla prima a righine al pigiama modello esportazione. La forma è anche sostanza. Può darsi che Thohir cominci a capirlo come ha capito chi sia e che cosa rappresenti Moratti per l’Inter, anche se adesso ne ha il trenta per cento”.