Luis Jimenez, in maglia Inter dal 2007 al 2009, è stato intervistato da Gianlucadimarzio.com. Il Mago, così soprannominato, ha parlato della sua esperienza con i nerazzurri, oltre a ciò che gli potrà riservare il futuro.
Ecco, dunque, le parole del cileno: “Posso ritenermi un calciatore fortunato, sono sempre riuscito a far coincidere gli obiettivi personali con quelli di squadra. La qualificazione in Champions con Lazio e Fiorentina, gli scudetti con l’Inter e la salvezza di Cesena: sono tutti ricordi che custodisco con affetto”.
Poi, il mancato Triplete: “I nerazzurri mi hanno permesso di esordire in Champions League, peccato non essere rimasto con loro fino alla vittoria del Triplete. Con Mourinho avevo un bel rapporto, ma fui io a chiedere di andare al West Ham: ero reduce dall’infortunio più brutto della mia carriera, mi serviva continuità per tornare al top. E all’Inter non l’avrei trovata”.
Dopodiché, Jimenez parla dell’attaccante più forte incontrato in campo: “Crespo, Adriano, Cruz, Balotelli… Ibrahimovic, però, è tutta un’altra cosa. Ho conosciuto tanti campioni, Zlatan però è un gradino più su. E non solo per come gioca, ma per tutto quello che è: basta vederlo in campo oggi per farsi un’idea. Ha quasi 40 anni e sembra ancora un ragazzino. Magari corre un po’ meno… però corre bene! Dall’esterno può sembrare antipatico, ma vi assicuro che è davvero una bella persona. Simpatico, divertente, ambizioso”.
Poi, sull’Inter ed Eriksen: “L’Inter ha bisogno di trovare continuità in campionato, quest’anno non si può permettere di sbagliare. Rispetto alle scorse stagioni, la Juve ha perso qualcosa e ci sono diverse squadre che ne potrebbero approfittare. I nerazzurri sono tra queste, hanno fatto un mercato importante e non devono sprecare questa chance. Momento no per Eriksen? Non saprei, ci sono tanti fattori che potrebbero incidere sulle sue prestazioni. Il calcio italiano e quello inglese sono molto diversi, anche se la qualità di Christian non si discute. Per il bene dell’Inter, mi auguro che un giorno possa riuscire a convincere Conte: ha tutte le carte in regola per dare alla squadra una marcia in più”.
Infine, per l’attuale giocatore del Palestino, ciò che gli riserva il futuro: “Ho già preso il patentino UEFA A, il percorso da allenatore è quello che più mi piace guardando al futuro. Tornare in Europa sarebbe un sogno, magari in Serie A… sulla panchina di una squadra dove ho già giocato. Chissà… Ritirarmi? Non ci penso nemmeno, per ora mi sento bene. E, finché riuscirò a dire la mia, continuerò a giocare con la stessa gioia di sempre”.
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