29 Dicembre 2016

Joao Mario e Banega mai insieme. Giusto così?

I due non sono mai partiti assieme creando così un dualismo che spetterà a Pioli sbrogliare. Intanto due grandi ex scelgono chi sia il migliore

Che per Stefano Pioli, Banega e Joao Mario non possano giocare assieme (per lo meno dall’inizio) lo si era capito dal numero di volte che li ha proposti in campo dal 1′: zero. Anche le statistiche danno l’idea di due giocatori con caratteristiche diverse: Joao Mario recupera più palloni (6,71 a partita contro 4,67) e ne perde meno (13,29 contro 14,07), ma Banega si fa preferire in fase offensiva, creando (2,73 occasioni a partita contro 2), concludendo maggiormente (0,73 tiri nello specchio a match contro 0,29) e con più precisione (52% contro 31%). Quindi su chi deve puntare Stefano Pioli. Sandro Mazzola e Fulvio Collovati, intervistati da La Gazzetta dello Sport, fanno la loro scelta:

MAZZOLA – “Io sto con Joao Mario ­ spiega il “Baffo”, che con la Grande Inter vinse tutto ­, anche se per esclusione, visto che ritengo entrambi molto validi. Il portoghese però è più duttile, sa cambiare il proprio modo di giocare anche nella stessa partita, lasciando a Pioli la possibilità di giocare anche con il 4­ 3­3. Banega invece non è facile da inquadrare, ha lunghe pause («Da Ever mi aspetto più continuità», ha appena detto pure l’allenatore), spesso gioca sotto ritmo. Una cosa che poteva permettersi in una squadra organizzata come il Siviglia, dove gli altri correvano al posto suo e a lui bastava far viaggiare la palla”.

COLLOVATI – “Scelgo l’argentino ­ risponde invece Collovati, in nerazzurro dal 1982 al 1986 ­ perché sa essere più decisivo dalla trequarti in su. E di gente così ce n’è sempre meno. Non vorrei sembrare blasfemo, ma nei primi mesi italiani anche Zidane ha faticato. Poi ha imparato a velocizzare il pensiero là dove non poteva la gamba. Banega deve capire il nostro calcio e i compagni devono conoscere lui. Anche Joao Mario è un portatore di palla e in Serie A ci sono troppa tattica e pressing, bisogna giocare di prima. Però in alcune situazioni potrebbero convivere, abbassando Joao al fianco di Brozovic. La Juventus ha vinto scudetti con Pirlo davanti alla difesa, il Real Madrid domina con Kroos e Modric, che non sono certo dei “cagnacci”. Nel calcio moderno i Gattuso non servono più. Quindi basterebbe che il portoghese si sacrificasse un po’ tatticamente, evitando magari di sganciarsi troppo”.

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