Joao Mario: “Parole contro l’Inter? Sono pentito, felicissimo di questa nuova chance. Con i tifosi cerco giusto equilibrio”
Il centrocampista dell'Inter torna a parlare anche dell'impresa del 2016 con il PortogalloTitolare ieri nel match contro la Spal, Joao Mario ha ritrovato un posto dal primo minuto dopo diverse settimane trascorse in panchina. Eppure, il centrocampista portoghese per buona parte della stagione era stato impiegato con una certe costanza in campo da Luciano Spalletti, salvo poi accusare la crescita fisica di Vecino e Nainggolan per perdere il posto negli ultimi due mesi. Il centrocampista portoghese, intervistato nel numero in edicola quest’oggi di Calcio2000, ha raccontato la sua nuova parentesi all’Inter insieme ad alcuni aneddoti legati alla vittoria dell’Europeo in Francia del 2016. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
PAROLE CONTRO L’INTER – “Se sono pentito? Ovviamente mi dispiace. Ho parlato a caldo. Si impara dagli errori e questo è stato un errore. Ho capito che può accaderti di tutto ma devo rispettare una squadra come l’Inter che ha speso tantissimo per te. Sono felicissimo di aver avuto una nuova chance con l’Inter. È stato molto importante per me, anche per riscattarmi da quelle parole dette senza pensare. Devo dire che sono stati fondamentali anche i tifosi dell’Inter che mi hanno dato una seconda possibilità”.
TIFOSI NERAZZURRI – “Io sono stato, per loro, sia un idolo che un giocatore scarso. Credo che sarebbe bellissimo trovare il giusto equilibrio, ma so anche che è una caratteristica del tifoso italiano e soprattutto dei tifosi dell’Inter. Loro sono molto passionali, sono così e mi piacciono così. Sono stato in Inghilterra e lì sono tutti forse troppo tranquilli. Personalmente preferisco il calore dei nostri tifosi, anche se, quando le cose vanno male, te lo fanno notare subito”.
CALCIO DOPO IL RITIRO – “No, onestamente no. Penso che sperimenterò qualcosa di diverso. Vorrei mettermi in gioco in un altro mondo, magari qualcosa di più tranquillo, che non sia per forza sotto i riflettori. Una cosa mia, più famigliare”.
SLIDING DOORS – “Se non avessi fatto il calciatore? Penso proprio che avrei provato a diventare un avvocato”.
IMPRESA PORTOGALLO – “Ti racconto un aneddoto. Circa un anno prima dell’Europeo, perdiamo, in casa, con Capo Verde (0-2). Una sconfitta pesantissima per noi. Io ero alle prime convocazioni in nazionale. Al termine della partita, Fernando Santos ci dice che avremmo vinto l’Europeo. Ricordo che ho pensato che fosse matto ma lui ci ha sempre creduto e, alla fine, ha avuto ragione lui. La notte prima della finalissima? È stato difficile prendere sonno. Quella Francia faceva paura, piena di campionissimi… Ricordo che avevo mille pensieri. Sapevo che era un evento unico, magari irripetibile. È stata una vigilia difficile…”.
VITTORIA EUROPEO – “Ho iniziato a correre e abbracciare tutti. È stato un momento incredibile. Pazzesco anche quando siamo tornati in Portogallo. Tutto il Paese era lì per noi… Non avrei mai pensato di vincere un trofeo così importante, soprattutto ancora così giovane”.
CR7 – “Ha una presenza fortissima nel gruppo. Mi ricordo la mia prima partita per le qualificazioni all’Europeo. Io sono entrato attorno al 70’… Lui mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Stai tranquillo, segno io e vinciamo 1-0’… Quella partita l’abbiamo vinta 1-0 con rete di Cristiano nel recupero. Il suo arrivo in Italia? Credo che sia un bene per tutto il campionato. Qualcuno pensava che, in Italia, avrebbe avuto problemi a segnare ma lui è Cristiano Ronaldo”.
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