Jonathan: “Italia? Imparerò l’inno. Strama allenatore strano, ma sarà un grande”
Intervista Jonathan: l’esterno nerazzurro si racconta tra il sogno Mondiale, il passato difficile e la rinascita con Mazzarri Dai fischi agli applausi. Un inizio turbolento per Jonathan con la maglia nerazzurra, arrivato con la pesante etichetta di erede di Maicon e finito in prestito al Parma dopo mesi deludenti. Il laterale brasiliano ripercorre la sua avventura all’Inter in un’intervista concessa ai microfoni di Globo Esporte e si sofferma anche sul sogno Mondiale: “Non so dire se sia ingiusto che non sia stato cercato dalla nazionale brasiliana, ma avendo giocatore nell’Inter e avendo fatto bene credo di meritare almeno una possibilità di allenarmi con loro. La concorrenza però è tanta e rispetto la scelta del ct. Italia? Un giornalista mi ha chiesto se avrei voluto giocarci e ho risposto di sì. Giocare per l’Italia sarebbe strano, ma è una questione di opportunità. E’ il mio lavoro, il sogno di tutti è andare al Mondiale. Dal momento che con il Brasile non ho questa opportunità sarebbe un onore indossare la maglia azzurra. Per ora non mi ha contattato nessuno. La Federazione italiana ha contattato l’Inter per sapere dei miei documenti, ma il passaporto non basta. Il mio legale è al lavoro per sistemare tutto. Se sarò chiamato migliorerò il mio italiano ed imparerò l’inno“. “Al mio arrivo c’era Gasperini che è andato via dopo soli due mesi, poi Ranieri non mi concedeva molto spazio. Mi allenavo a parte perché diceva che dovevo imparare il calcio italiano e poi sono andato in prestito al Parma – prosegue Jonathan – Avevo già una bella carriera alle spalle con il Cruzeiro, avevo vinto la Libertadores ed ero stato votato come il migliore nel mio ruolo. Quella situazione mi sembrava strana. A Parma ho lavorato molto bene e grazie al mister ho mostrato le mie qualità. Il paragone con Maicon era difficile. Sono un giocatore molto diverso. Non potevo fare subito quello che aveva fatto lui all’Inter, anche perché lui si era già ambientato in Europa con il Monaco. Però Maicon mi ha aiutato tanto, mi dava molti consigli. Wallace? Siamo molto amici. Ha grandi qualità ma deve acquisire esperienza”. Il laterale brasiliano, poi, conclude: “Stramaccioni era un allenatore strano. Non potevo sbagliare con lui. E’ un allenatore che sa molto di calcio, ma gli mancava esperienza e polso. Però sono sicuro che farà una grande carriera. Sentivo le critiche e i fischi quando prendevo la palla. Quest’anno però è cambiato tutto. La mia famiglia e mia madre quest’estate mi hanno dato tanta fiducia. Pensavo mi mandassero ancora in prestito ed invece mi hanno tenuto. Mazzarri voleva che restassi. Mi disse che credeva in me, che mi aveva seguito e voleva portarmi anche al Napoli. E’ stato fondamentale per la mia carriera. Ora dobbiamo avere solo un po’ di pazienza perché Mazzarri è il tecnico giusto”.