Julio Cesar: “Il mio strano rapporto con Mourinho. Nel 2010 mi disse che sembravo un portiere di Serie C”
Intervista lunga e appassionante dell'ex portiere in cui tratteggia il carattere dello Special OneMOURINHO
IL PRIMO SCUDETTO – “Nel 2009 ho vinto lo scudetto con l’Inter. Avevamo avuto una stagione piuttosto lunga tra partite, viaggi, ritiri e lontananza dalle nostre famiglie. Ma finalmente eravamo diventati i campioni. E allora dovevamo celebrare alla grande. Ma il nostro allenatore era l’unico e il solo José Mourinho. E, insomma, possiamo dire che, per quanto riguarda la celebrazione, lo Special One aveva un piano diverso… E’ andata così: Eravamo in un albergo di Milano, sabato sera, preparandoci per la partita di domenica contro il Siena. Sapevamo che se quella sera il Milan perdeva contro l’Udinese, noi saremmo stati i campioni. E allora abbiamo guardato la partita tutti assieme”.
LA FESTA – “Quando il Milan ha perso, siamo diventati matti. E quindi, dov’è che andiamo? Facile. Piazza del Duomo è sempre il posto dove l’Inter celebra i suoi titoli con i tifosi. Ma quando ho parlato con Javier Zanetti, il nostro capitano, e con alcuni dei miei compagni, mi hanno detto che Mourinho non voleva che andassimo lì. Infatti lui preferiva che ci riposassimo prima della partita col Siena. Non aveva proprio senso! Avevamo già vinto il titolo. Non avevamo altre competizioni da giocare. E allora ho capito subito che l’obiettivo di Mourinho era battere il record di vittorie nella Serie A in una stagione, o qualcosa del genere. Era un record che per lui andava bene. E ho perso un po’ la testa, hahaha. Ho parlato di nuovo con il Pupi: ‘Dobbiamo andare in Piazza. Ce lo meritiamo’. Mentre parlavamo, Mourinho passando da dietro, urlò: ‘Julio Cesar, ma perché non ci vai da solo?’. Io risposi: ‘Tutti vogliono andare. Solo che loro hanno paura di dirlo, e io no’. Ma lui se ne andò verso la sua camera”.
IL DISPETTO – “Per me era difficile accettare una cosa del genere e per questo motivo l’ho seguito in camera. Lui era già sdraiato sul letto. ‘Guarda, se non vieni in Piazza, non vincerai mai più un titolo!’. Lui si è alzato dal letto e mi ha insultato in tutti i modi. Non ne sono sicuro, ma a quanto pare aveva preso sul serio ciò che gli avevo detto. In ogni caso, presto sono arrivati 2 pullman per portarci a Piazza del Duomo. Qualche istante dopo, eravamo tutti lì a cantare ed a esultare con i nostri tifosi. A un certo punto -avevo bevuto abbastanza-, ho preso Mourinho per il collo e gli ho detto: ‘Allora tu volevi restare in albergo?! Guarda questo! Questo è per te!’. E lui si è messo a ridere. Siamo tornati alle 5 di notte. Direttamente a dormire. Il giorno dopo abbiamo battuto il Siena 3-0”.
INTERISTI ON THE ROAD: DAL RISCATTO DI CANDREVA AL RENDIMENTO DI DIMARCO >>>