JUVENTUS-INTER 2-0: sconfitta senza onore un’Inter rinunciataria e distratta
I bianconeri, senza strafare, ottengono tre punti preziosi per la volata Scudetto contro un'Inter davvero troppo remissiva che regala il vantaggio e accenna una reazione solo quando è troppo tardi.[fnc_embed]<iframe framespacing=’0′ frameborder=’no’ scrolling=’no’ src=’http://video.gazzetta.it/video-embed/de22c4a4-de66-11e5-9ed7-1842e9b7ddc0′ width=’540′ height=’340′></iframe>[/fnc_embed]
La Juventus per lanciare lo scatto Scudetto, l’Inter per non perdere contatto con il terzo posto: se Juventus-Inter non è un match decisivo, poco ci manca.
L’inizio è gagliardo per l’Inter che sembra voler aggredire la partita, ma la prima occasione è creata dai bianconeri, con un missile di Hernanes dai 30 metri che si stampa sulla traversa dopo una provvidenziale deviazione di Handanovic.
Non finisce qui: tre minuti dopo, al minuto 7, Murillo legge male un intervento difensivo e la lascia a Mandzukic che tutto solo serve Dybala per il tap-in vincente: Miranda riesce a murare il tentativo dell’argentino ribattendo la conclusione.
La sfuriata Juve continua: Lichsteiner scappa a destra e mette in mezzo, c’è Murillo che ancora una volta sbaglia intervento lasciando lì il pallone per Mandzukic il cui destro a giro sorvola la traversa.
Dopo i grandi spaventi, l’Inter si chiude e gioca soprattutto di rimessa senza riuscire a creare palle gol ma salendo pericolosamente a sinistra, dove Kondogbia detta bene i tempi dell’inserimento in questa fase. Più efficace nelle ripartenze la Juve: al 17′ Mandzukic sfrutta ancora il cross da destra per colpire di testa, ma il tentativo è centrale e Handanovic blocca.
Al 24′ primo tentativo nerazzurro con un cross dalla trequarti su cui D’Ambrosio è anticipato in angolo in extremis.
Il canovaccio è però abbastanza chiaro: Inter arroccata alla ricerca del break o del contropiede, Juventus che con pazienza imbastisce il suo gioco col giro palla in cerca di spazi.
Ci vuole un’iniziativa di Palacio alla mezz’ora per creare un’occasione ad Icardi che, complice il distrubo di Barzagli, aggancia male a pochi metri da Buffon e perde l’occasione per battere a rete. Poco dopo la partita perde Chiellini, che al 35′ viene rilevato da Rugani.
L’Inter ci prova soprattutto con i calci piazzati: al 40′ cross da destra e colpo di testa di Mandzukic che appoggia al suo portiere, causando comunque qualche piccolo brivido ai suoi.
Dalla parte opposta due occasioni per Mandzukic: prima anticipato da Miranda, poi da Handanovic in uscita.
Sono gli ultimi due sussulti di un primo tempo molto agonistico che termina a reti bianche.
Si riparte senza cambi e si parte a razzo, perché la Juventus trova subito il gol che sblocca il match: lo regala D’Ambrosio, che in situazione di chiusura su calcio piazzato, fa inavvertitamente un’ottima torre per Bonucci che può battere Handanovic con la battuta al volo da posizione favorevole: bianconeri in vantaggio.
Il colpo è duro e la Juventus potrebbe raddoppiare poco dopo con Dybala, imbeccato da Alex Sandro, il cui diagonale al volo col mancino sfila a lato di poco.
Mancini decide di rilanciare, inserendo Ljajic per il dolorante Medel e innestando un sistema di gioco simile a un 3-4-3 mentre Juan Jesus entra a referto con il cartellino giallo che Rocchi gli sventola al 57′, come succede a Khedira un minuto dopo per fermare Telles la cui ripartenza è il primo segnale di un’Inter che ora vuole attaccare.
Col passare dei minuti però, si perde lucidità e l’Inter non punge mentre la Juventus gestisce il vantaggio senza grossi grattacapi e allora Mancini stravolge la squadra per la seconda volta inserendo Perisic per Telles e sistemando la squadra con un più familiare 4-4-2.
Cambi anche per i bianconeri, con Sturaro che entra al posto di Khedira al 77′ di gioco e Morata per Dybala pochi minuti dopo.
Nell’ultima fase del match la Juve si abbassa e l’Inter gioca col baricentro più alto, senza mai tuttavia impensierire vagamente Buffon.
Dall’altra parte Morata al primo pallone toccato si procura il rigore inducendo Miranda al fallo ingenuo e lo trasforma piazzando il colpo del KO a 7 minuti dalla fine.
A due minuti dalla fine il primo tiro in porta dell’Inter: lo firma Ljajic che impegna Buffon, sulla respinta Miranda non riesce a ribadire in rete. Poco dopo, la miglior occasione dell’Inter: imbucata di Ljajic per Eder che trova un’opposizione capolavoro di Buffon.
Non c’è più tempo: la Juventus porta a casa la partita senza aver dato nemmeno l’impressione di impegnarsi troppo.
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