Juventus-Inter, dal mattone sul pullman a Strama: Spalletti cerca ‘la decima’
La quindicesima giornata propone una delle sfide più attese del campionato, in cui l'Inter cercherà di ottenere la decima vittoria della sua storia nello stadio dei bianconeriIl nostro viaggio nel tempo alla riscoperta delle nove sfide vincenti dell’Inter a Torino (sponda bianconera) in campionato parte da molto lontano, addirittura dal primo campionato della storia della Serie A: era infatti il 2 febbraio 1930 quando l’AS Ambrosiana espugnava Torino con un 2-1 frutto delle reti di Umberto Visentin e del leggendario Giuseppe Meazza.
Per trovare il secondo successo bisogna fare un salto fino alla stagione 1948/49: vittoria di misura grazie al gol di Amedeo Amadei, quando la società aveva già adottato il nome attuale, F.C. Internazionale. Tre anni più tardi (stagione 1950/51) fu invece una doppietta della punta ungherese István Nyers a determinare il 2-0 finale (con il primo dei due gol realizzato dal dischetto).
Il quarto successo arriva con l’Inter del “Mago” Helenio Herrera. Era la stagione 1960/61, quando il portiere dell’Inter era quel Lorenzo Buffon ancora oggi considerato tra i migliori portieri della storia del calcio italiano. Ebbene sì, se ve lo state chiedendo era cugino di secondo grado del nonno di Gianluigi Buffon. In quella occasione fini 4-2 per i nerazzurri, a segno con l’attaccante inglese Gerry Hitchens, Luis Suarez (calcio di rigore) e una doppietta di Lorenzo Bettini.
È sempre sotto la guida del “Mago” HH che l’Inter conquista Torino per la quinta volta con un gol in apertura di Luis Suarez ed uno in chiusura di Sergio Gori (2-0 finale). Sulla panchina della Juventus sedeva l’allenatore paraguaiano Heriberto Herrera, soprannominato HH2 proprio per distinguerlo dal più conosciuto Helenio (che era argentino e non aveva rapporti di parentela con il bianconero). Alla fine degli anni ’60 Heriberto Herrera allenò anche i nerazzurri per una stagione e mezza circa, riuscendo però ad ottenere soltanto un secondo posto in campionato alle spalle del Cagliari di Gigi Riva.
La sfida più discussa fu senza dubbio quella del 1 maggio 1983: sul campo finì 3-3 (Altobelli, Oriali e Muller per l’Inter, doppietta di Platini e gol di Bettega per i padroni di casa), ma il risultato venne cancellato dal giudice sportivo che lo tramutò in uno 0-2 a tavolino. Il motivo? Mentre il pullman dell’Inter si avvicinava allo stadio prima della partita, un tifoso juventino scagliò un mattone contro il bus nerazzurro, ferendo il centrocampista Giampiero Marini. Il giudice fu inflessibile e decise per una punizione esemplare al fine di esorcizzare il ripetersi di eventi del genere.
Dieci anni più tardi (21 marzo 1993) arrivò il successo dell’Inter di Osvaldo Bagnoli, capace di infliggere alla Juventus di Trapattoni un 2-0 frutto delle reti dell’amatissimo uruguaiano Ruben Sosa e del russo Igor Shalimov.
I più giovani ricordano certamente meglio gli ultimi due successi nerazzurri in quel di Torino: il primo è quello di misura (1-0) ottenuto nel turno infrasettimanale di mercoledì 20 aprile 2005 dall’Inter di Roberto Mancini. A determinare la vittoria interista fu una splendida azione iniziata da Cambiasso e Kily Gonzales, apertura sulla destra per Ze Maria che con un cross millimetrico va a pescare la micidiale testa del “Jardinero“ Julio Cruz, che sovrasta Lilian Thuram e supera imparabilmente Buffon mettendola a fil di palo.
Ma il successo più rotondo e soddisfacente per i tifosi nerazzurri è stato senza dubbio l’ultimo, quel 3-1 ottenuto dall’undici di Stramaccioni che con una partita perfetta riuscì ad espugnare il neonato Juventus Stadium per la prima volta il 3 novembre del 2012. Una gara iniziata molto male con il gol di Vidal dopo 18 secondi, viziato dal fuorigioco nettissimo di Asamoah autore dell’assist per il cileno. L’arbitro (manco a dirlo) era Tagliavento, quello che giusto sette mesi fa nella discussa sfida di San Siro Allegri chiamava amichevolmente “Taglia“… Quell’Inter, però, non si fece abbattere dall’episodio negativo. Dopo un gol di testa di Palacio annullato per un fuorigioco millimetrico fu un rigore del “Principe” Milito a dare il via alla rimonta nerazzurra nel secondo tempo. L’attaccante argentino fu autore anche del secondo gol scaraventando in rete una respinta di Buffon su tiro dal limite di Fredy Guarin. Il sigillo finale fu firmato da Palacio su assist di Nagatomo, per il tripudio interista.
Nell’Inter che affronterà la Juventus venerdì sera all’Allianz Stadium c’è un solo reduce di quell’impresa: Samir Handanovic, che sarà chiamato ancora una volta a difendere la porta dell’Inter dagli attacchi di Ronaldo e compagni. Riuscirà l’undici di Spalletti ad ottenere la “decima“? Incrociamo le dita e.. Forza Inter!
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