Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di Mediaset a pochi minuti dal fischio d’inizio della semifinale di andata di Coppa Italia. Il dirigente nerazzurro ha commentato l’imminente sfida contro la Juventus.
Ecco le sue parole:
REAZIONE – “Si esce da questa situazione con la compattezza e con l’unione. Le motivazioni hanno un ruolo importante, così come l’aspetto psicologico. Dal punto di vista tecnico-tattico ci sono cose assodate. Poi è l’allenatore che vede i giocatori quotidianamente e li mette in campo”.
INZAGHI – “Abbiamo detto che abbiamo fiducia. C’è un contratto pluriennale con lui: è un rapporto fiduciario. Abbiamo tre obiettivi diversi, ma stasera ci giochiamo un po’ tutto. In campionato abbiamo un po’ di discontinuità e dobbiamo ritrovare la continuità smarrita. Il fatto che oggi siamo qui e che la settimana prossima ci giochiamo il quarto di Champions vuol dire che è stato fatto un percorso importante”.
QUALIFICAZIONE CHAMPIONS – “Chiaramente, dal punto di vista della gratificazione economica, essere fuori dalla Champions ci costringerebbe a rivedere i piani per l’anno prossimo”.
MOTIVAZIONI – “Quando l’avversario è di rango e la competizione di alto livello i giocatori si caricano da soli. Quando vai a giocare contro squadre più deboli mancano le motivazioni. Noi abbiamo perso punti con le provinciali e quasi mai per merito dell’avversario. Lì dobbiamo migliorare e non dobbiamo sottovalutare gli avversari. L’aspetto davvero negativo della stagione è la discontinuità in campionato”.
PROVOCAZIONE ALLEGRI – “Allegri dice che siamo i più forti? Lui è molto bravo nella comunicazione e questo fa parte del gioco. Inter, Milan e Juve sono destinate a risultati importanti. Non possiamo esimerci. I risultati sono più importanti delle prestazioni, ma per ottenerli bisogna fare buone prestazioni”.
RAPPORTI – “Noi siamo molto compatti a livello dirigenziale con l’allenatore. Anche ieri abbiamo parlato. Noi parliamo sempre con i giocatori, anche singolarmente. Ma questo non deve interferire con la gestione dell’allenatore. Lui è il leader e trova le motivazioni e le scelte per le partite. Se non saranno centrati gli obiettivi non ci sarà solo un colpevole”.
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