Karamoh: “L’Inter mi ha davvero stupito: che rapporto con i tifosi! Quanti complimenti dopo il gol al Bologna”
Il francese classe '98 si è raccontato ai microfoni del canale tematico nerazzurro
Yann Karamoh a ‘Drive Inter’, programma del canale telematico InterTV, ha parlato dei primi mesi in nerazzurro, dove ha già trovato il primo gol, senza però troppe celebrazioni “Non mi piace parlare molto di me”, ecco le sue parole:
ITALIANO – “Molto difficile, con i compagni un po’ lo parlo. Ho un professore d’italiano con il quale studio dopo gli allenamenti. Spalletti parla lentamente, quindi lo capisco. Quando non riesco c’è l’assistente che traduce per me”.
RITI – “Ascolto musica e a volte mi piace isolarmi. Inoltre, scrivo ai miei amici che mi augurano il meglio per il match. Il gol al Bologna? Ne parlano tanto, sa in Francia che in Italia. Ancora non ho ben capito quello che ho fatto, comunque so usare anche il sinistro. Ho sentito tanti complimenti dopo la rete, ha fatto molto felice anche la mia famiglia”.
L’INTER – “Mi hanno stupito il modo di gestire il club e i suoi tifosi. In Italia, inoltre, le persone sono molto gentili. Siamo una squadra fortissima, con grande mentalità. Ringrazio i miei compagni che mi permettono di esprimere le mie qualità. Sono migliorato molto da quando sono qui, sebbene non giochi moltissimo”.
GLI HOBBY – “Mi piace molto la playstation, ma provo un po’ di tutto. Non mi piace stare fermo. Seguo molto la moda, compro giacche, t-shirt jeans… nulla di particolare. Se potessi essere qualcun altro sceglierei Mayweather. I film mi piacciono molto, non le serie-tv. Dovessi scegliere un attore opterei per Omar Sy”.
I SOCIAL – “Utilizzo solo Instagram, per il resto non li uso”.
L’ESULTANZA – “La mano sul viso? Non ha un significato particolare, è un gesto che uso in famiglia”.
I RIGORI – “Ne ho calciati tanti, sono più quelli segnati che quelli sbagliati”.
CIBO – “Riso con le uova, degli avocado, una sorta di riso cantonese ma la faccio io. Cosa non mi piace? Gli spinaci”.
IL VIAGGIO – “Vorrei viaggiare con mio nonno che non c’è più per mostrargli dove sono arrivato. Dovevo andare a trovarlo due settimane prima che morisse…”.
TOP PLAYER – “Ci vuole una certa regolarità per crescere come giocatore”.
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