Kondogbia: “All’Inter non ero pronto per la pressione. De Boer? Non aveva umiltà”
Il centrocampista francese torna sul suo passato nerazzurro spiegando anche cosa accadde con l'allenatore olandeseArrivato all’Inter per il costo complessivo di 40 milioni di euro, Geoffrey Kondogbia non ha mai mostrato sul campo quanto ci si aspettava da lui, trascorrendo due anni pessimi a Milano: in estate il trasferimento al Valencia, grazie al quale ha iniziato a mostrare alcune delle sue qualità in un campionato, la Liga spagnola, sicuramente meno tattico rispetto alla Serie A. Intervistato da Sofoot, il francese ha ricordato il periodo trascorso a Milano, nel quale si ritrovò a convivere con una pressione a suo dire eccessiva ed ebbe anche una discussione con mister Frank De Boer.
“Il mio errore più grande è stato arrivare troppo rilassato, senza accorgermi del baccano suscitato in Italia dal mio acquisto. Non ero pronto a questo e questo genere di pressione non mi piace – ha affermato il centrocampista – Inter e Milan non si erano mai date battaglia così per un calciatore straniero, entrambi sono venuti da me a Montecarlo per farmi firmare. Pensavano che con me avrebbero vinto lo scudetto. Avrei dovuto capire che il mio arrivo avrebbe generato aspettative, ero il terzo calciatore più caro nella storia dell’Inter, sono costato persino più di Ronaldo! A Milano c’erano telecamere davanti a casa mia e non credevo neanche fossero per me, in questa esperienza avrei dovuto fare un passo avanti a livello di esigenza nei miei confronti. Non sono stato un grande giocatore”.
Sul litigio con De Boer, derivato dalla sostituzione al minuto 26 nella sfida a San Siro contro il Bologna, ha poi dichiarato: “In quel momento mi sono innervosito e sono corso nello spogliatoio, poi una volta a casa mi sono tranquillizzato. In conferenza De Boer disse che non avevo seguito le sue indicazioni e la cosa mi fece arrabbiare. Mi arrabbiai, di solito rispetto le persone e non voglio litigarci. Il giorno dopo mi convocò per spiegarmi le sue dichiarazioni, ma gli dissi che non volevo saperne e che non si vince criticando pubblicamente i propri calciatori. Lui disse che voleva lanciare un segnale al gruppo. Dal momento del suo arrivo a De Boer mancò umiltà nella gestione dello spogliatoio. È uno di quelli che un giorno ti stringe la mano e il giorno dopo ti ignora. Prima dell’esordio in campionato ha svolto una seduta video solo con i titolari e lì si è messo in una posizione difficile con i calciatori. Ad ogni modo, nulla contro di lui e spero sia contento. Tutti commettiamo errori”.
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