20 Ottobre 2017

“La foquinha” Kerlon si arrende: lascia il calcio per i troppi infortuni

L'ex giocatore di Inter e Chievo ha deciso di dire basta: troppi i problemi fisici

A soli 29 anni è già giunta al termine l’avventura di Kerlon Moura Souza, noto anche come la foquinha, nel calcio giocato: troppi infortuni, infatti, hanno attanagliato la sua carriera, fino a costringerlo ad appendere dolorosamente gli scarpini al chiodo.

“Con molta tristezza comunico la fine della mia carriera come atleta professionista di calcio. Sono stati anni di allegria e vittorie, nonostante abbia giocato molto meno di quanto avrei voluto – le parole del brasiliano riportate da Globoesporte – Ho vissuto grandi momenti dai primi passi nel Cruzeiro alla nazionale. Sono arrivato tra i professionisti nel Cruzeiro nel 2005, con la mia dedizione e grazie a Dio sono arrivato nel calcio europeo, acquistato da uno dei migliori club italiani, l’Inter.

“Il calcio mi ha fatto vedere i lati buoni e cattivi dell’uomo e mi ha indicato il cammino sicuro che tutto dobbiamo seguire – ha poi proseguito – Ho passato momenti di grande tristezza, tanti infortuni e molto sconforto. Ma ho continuato a lottare, a tentare, passando anche per otto interventi chirurgici di cui due ai legamenti della caviglia, sempre cercando di recuperare e continuare facendo quello che più mi piace, giocare a calcio. Ho avuto l’allegria di aver fatto una cosa unica nel calcio: guidato dai miei compagni, dai miei amici e da mio papà, abbiamo creato una giocata inedita e esclusiva, la giocata della Foquinha. La Foquinha che mi ha fatto vivere grandi momenti tanto nella selezione brasiliana quanto nel Cruzeiro e durante un classico con uno dei nostri maggiori rivali! Anche se sapevo che mi sarei fatto male per le entrate sleali, anche se rischiavo, giocavo la palla sopra la testa e correvo con la palla senza farla cadere! Questo era il mio stile di calcio irriverente e con molta allegria. Alla fine ho ceduto per gli infortuni, sono andati oltre la mia forza, ma sono felice di aver avuto la possibilità di vivere le cose belle che solo il calcio può donare”.

“Oggi ringrazio Dio per avermi dato una famiglia, una bella figlia e una meravigliosa moglie. Ora devo andare avanti. Come atleta professionista è finita, ora devo andare avanti con la fede in Dio aspettando nuove possibilità di lavoro. Credo che Dio mi abbia riservato qualcosa di buono. Dico addio al calcio e grazie per l’affetto e la forza che ho sempre ricevuto da tutti i tifosi di tutte le squadre in cui sono passato”, ha poi concluso.

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