La nostalgia di Mou: “Felice solo all’Inter. Sono andato al Real perché…”
“L’Inter è il club in cui mi è piaciuto di più stare. Nessun altro mi ha regalato la stessa felicità“. Josè Mourinho si racconta e non nasconde la grande nostalgia che prova per la famiglia Inter, come la definisce lui. “L’Inter è una famiglia e io appartengo alla famiglia nerazzurra per sempre. Da quando me ne sono andato ho pianto più di una volta” un addio sofferto, dunque, ma che lo Special One ha voluto spiegare nella lunga intervista rilasciata all’emittente portoghese TVI.
“Anch’io mi sono chiesto perché me ne sono andato. Vi spiego: era la terza volta che il Real mi cercava e i miei amici mi dicevano che se volevo essere un grande allenatore dovevo diventare campione con il Real Madrid. Capello ce l’aveva fatta e allora mi sono impegnato personalmente con Florentino Perez e ci sono andato. Ma per l’Inter ho una grande nostalgia“ così, Mourinho, spiega l’addio all’Inter e si sofferma, poi, su alcuni aneddoti interessanti.
Il più curioso risale al primo scudetto conquistato sulla panchina nerazzurra. Uno scudetto arrivato senza scendere in campo perché il Milan secondo in classifica, perdendo ad Udine, consegnò il titolo alla formazione interista. “Al centro esplose la baldoria e tutti volevano andare a festeggiare in piazza” dice l’allenatore “ma io pensai che il giorno dopo dovevamo scendere in campo contro il Siena e mantenere la striscia di vittorie consecutive per cui tuonai di andare a letto“. Qualcuno, però, riuscì a fargli cambiare idea: “Julio Cesar! Mi bussò alla porta e mi disse: ‘Se non andiamo in Piazza Duomo non vincerai più niente’. Non sono superstizioso, ma andammo in piazza ed il giorno successivo, in campo, diedero tutto per non perdere l’imbattibilità”.
Per concludere, il tecnico del Real Madrid lancia un altro messaggio d’affetto alla sua ex squadra: “Tutti questi ricordi, lo ripeto, mi procurano tanta nostalgia. Gioisco per i successi dell’Inter e soffro quando l’Inter viene battuta o fermata“.