La Passione di Maurito: la “parabola” discendente del predestinato… a lasciare l’Inter!
Non si tratta di un classico mal di pancia o di una crisi di mezza estate di un calciatore alla ricerca di nuove sfide e trofei, l’intricata vicenda di Mauro Icardi che tormenta il mondo Inter, nasce da lontano e da un qualcosa che forse nessuno conoscerà mai.
Daniele Najjar
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Qualcosa all’interno dello spogliatoio evidentemente comincia a non andare come deve, i vertici societari si accorgono o sono informati del fatto che il bomber non sia più in grado di gestire al meglio il suo ruolo all’interno della squadra. Il tifoso interista si interroga scioccato dall’accaduto, puntando il dito sulla società per la decisione tanto brutale quanto improvvisa. E Maurito come affronterà la questione?! Accetterà la situazione come ha sempre fatto, da campione, guardando avanti e pensando solo al campo e ad aiutare la sua Inter, sempre in cima ai suoi pensieri. Invece no, Icardi decide dal canto suo che il torto subito è grave e va affrontato da dissidente; rifiuta le due successive convocazioni ( tra cui lo scontro in Europa League con il Rapid Vienna) inventandosi un infortunio mai esistito mentre sua moglie sui social carica ancor di più la dose di arrabbiatura puntando il dito contro i molti che a suo avviso non conoscono tutta la verità. Ma quanto può valere la verità in questa faccenda? Quanto pesa la maglia dell’inter, in confronto ad una fascia da capitano strappata e ad una convocazione rifiutata?
Ma la dura verità per Mauro è che una società seria quale l’Internazionale Milano è sempre stata, non può accettare le cose brutte e sicuramente (altrimenti Marotta e company sarebbero dei pazzi scatenati) qualcosa di brutto riguardante l’ex capitano si è verificata. Più che mai, in quel momento storico così delicato, il numero 9 avrebbe potuto e dovuto dimostrare il suo sentimento perché se per alcune società è “vincere l’unica cosa che conta” ,all’Inter, come ha ribadito più volte la Curva Nord, la prima cosa che conta è soprattutto il rispetto dei colori sociali al di là della vittoria sul campo.
Ed ora che ormai il suo valore calcistico sembra passare in secondo piano, il tempo non è stato d’aiuto e l’Inter non ha più bisogno della persona di Icardi pur avendo necessità di un attaccante che abbia grosso modo le sue stesse caratteristiche. Un paradosso coi fiocchi o un’originale soap-opera che ancor oggi ha, inqualificabilmente, Wanda, dall’alto della sua vanità, autoproclamata protagonista ma che a differenza dei più classici “drammi” argentini, è destinata a finire per il bene dell’Inter e soprattutto della coppia Nara-Icardi.
Mauro ora non ha più bisogno di dimostrare nulla all’Inter e per l’Inter e dovrebbe soltanto ritrovare la serenità dei tempi migliori e la sua forma migliore per affrontare (fosse anche con la Juve o col Napoli) la sua futura ex squadra come avversario in nessun altro campo al di fuori di quello di calcio. E non ci sarà cosa più bella di farlo, seppur a malincuore, perché davvero sarà stato fatto per amore della sua amata Inter.
Ad maiora Mauro e grazie di tutto.