La rinascita di Nagatomo: da possibile partente a punto fermo della nuova Inter di Spalletti
Il giapponese nella sfida di ieri sera contro la Samp è stato uno dei migliori in campoPer aspettarsi un voto così in alto in pagella questa mattina per Nagatomo, i tifosi dell’Inter dovrebbero darsi più di un pizzicotto. Oggi il giapponese viene celebrato dalla stampa come uno dei migliori in campo contro la Sampdoria, ma fino a qualche settimana fa non era così. Spalletti gli ha dato fiducia dopo l’amichevole col Villareal “State attenti che Nagatomo è un buon giocatore, sa bene cosa deve fare, per alcuni aspetti è perfetto” facendo storcere il naso ai tifosi nerazzurri, che da tempo invocavano la cessione del giapponese. Lo stesso Nagatomo aveva scritto su Twitter un post “Ho visto vincere a Gatlin i 100 metri a 35 anni. Io a breve ne avrò 31, ma posso ancora farlo. Facciamo del nostro meglio”, galvanizzato dal minutaggio accumulato nelle amichevoli pre-campionato.
L’errore contro il Napoli della scorsa stagione è stato il punto più basso della carriera del giapponese all’Inter, ieri invece è stata, a detta di Nagatomo stesso, la sua partita migliore in nerazzurro, addirittura sono partiti dei cori che inneggiavano al giapponese dai 55mila spettatori presenti a San Siro, che al momento della sostituzione con Santon hanno regalato una standing ovation al terzino.
Spalletti ha dato fiducia a Nagatomo già nelle prime partite di campionato, dove lo ha preferito spesso al neo-arrivato Dalbert: in 7 occasioni su 10, il giapponese è sceso in campo dal primo minuto, giocando una media di 76′ a partita. E’ stato lasciato fuori solo in casa contro la Spal e il Genoa, sfide sulla carta più agevoli, rispetto alle partite contro la Roma, vinta dai nerazzurri e contro il Napoli, con il giapponese in campo. Impiegato con regolarità nelle ultime partite contro Milan, Napoli e Sampdoria, il giapponese sembra aver acquistato maggiore consapevolezza nei propri mezzi e ha brillato in tutte e tre le uscite, soprattutto nella trasferta napoletana, che storicamente per lui è una partita durissima, in particolar modo lo scorso anno a San Siro, dove il terzino era stato tra i peggiori in campo.
Il tecnico ha ancora qualche dubbio su Dalbert: l’ex terzino del Nizza è ancora a digiuno di tattica, il campionato italiano richiede un certo livello di conoscenza, che il brasiliano ancora non ha acquisito, soprattutto in fase difensiva.
Quello che stupisce di Nagatomo sono i numeri: su 240 passaggi effettuati, 190 sono andati a buon fine ed è questa una grande conquista di Spalletti, che ha fatto leva su uno dei punti deboli del giapponese per permettergli di migliorare sotto questo aspetto.
Negli anni sono passati in nerazzurro tanti concorrenti: Davide Santon, che nelle ultime due stagioni ha collezionato 26 presenze senza mai lasciare il segno e finendo ai margini della rosa, Cristian Ansaldi, che dopo un avvio positivo, ha fatto perdere le sue tracce, a causa di due infortuni che lo hanno costretto a stare lontano dal campo per più di due mesi, collezionando nonostante le difficoltà 21 presenze e Alvaro Pereira, prelevato per 10 milioni di euro dal Porto, all’epoca campione di Portogallo in carica, un anno e mezzo all’Inter, dove ha segnato una sola rete al Bentegodi contro il Chievo.
Ieri la rinascita per Nagatomo che, da possibile partente, può diventare un pilastro dell’Inter targata Luciano Spalletti.
NAGATOMO SCRIVE UN LIBRO SULL’ALIMENTAZIONE