2 Giugno 2019

La stagione di… Mauro Icardi. Un avvio esaltante, poi l’inizio della fine: che caos Maurito!

L'annata dell'argentino è ricca di tappe movimentate e turbolente. Riviviamole insieme.

Si è da poco conclusa la “peggior” stagione calcistica di Mauro Icardi, non tanto per le performance in campo – che comunque sono state nel complesso inferiori ai suoi standard – visto che si è tolto qualche soddisfazione come gli acuti in Champions ed il gol nel derby, ma per tutte le note e varie vicissitudini extra campo: dalla fascia di capitano alle molteplici dinamiche tra la società e Wanda Nara. Eppure, per come era iniziata, sembrava essere un’altra stagione ottima per l’argentino, da trascinatore. Così non è stato. Andiamo a visionare le turbolenti tappe dell’annata dell’ex capitano dell’Inter.

AVVIO ESALTANTE

Icardi Lazio Inter

Se è vero che nelle prime partite stagionali Icardi è rimasto a secco, va detto che il suo primo squillo è di assoluto valore. Il 18 settembre 2018, dopo ben sei stagioni, l’Inter si tuffa nuovamente nello spettacolare scenario della Champions League. Sotto di una rete con il Tottenham, i nerazzurri a cinque minuti dalla fine, iniziano la rimonta. E di chi poteva essere il primo centro al ritorno nell’Europa che conta? Mauro Icardi realizza un capolavoro da fuori area, segnando anche in un modo insolito per lui. Una notte magica per la Beneamata che rimarrà impressa nel cuore e nella mente, anche grazie alla punta. In campionato l’argentino non rispetta la sua elevatissima media, ma quando segna è molto spesso decisivo: le doppiette a Spal e Lazio fuori casa sono preziose. 

Il periodo è arricchito dai gol al PSV e al Barcellona. Con i catalani, l’ex Samp pareggia in extremis a San Siro, con una giocata da attaccante vero, ma soprattutto purga una delle migliori squadre al mondo. La ciliegina sulla torta poi, è il colpo di testa che stende il Milan: ancora decisivo in un derby, ancora nelle ultime battute del match. Insomma un momento d’oro per Icardi che, non solo è protagonista sotto l’aspetto della finalizzazione, ma è autore di prestazioni brillanti anche dal punto di vista del gioco e degli assist, dimostrando miglioramenti notevoli in tal senso. Il 2 dicembre 2018,  segna il suo ultimo gol su azione di questa stagione in campionato, su colpo di testa all’Olimpico alla Roma. Inutile poi, il gol al PSV in casa, nell’ultima del girone di Champions, visto il pari tra Barcellona e Tottenham. Da questo momento in poi, i pochi centri dell’argentino saranno solo da calcio di rigore.

Va comunque sottolineato un aspetto: nella competizione più importante al mondo per club, Icardi ha risposto presente, dimostrando ancora una volta la sua spiccata dote, ovvero essere decisivo nei momenti chiave.

LE PRIME CREPE

Icardi Wanda Nara

I cavalli si vedono all’arrivo, ma una buona partenza può sicuramente essere utile. Aspetto che non è stato così per Mauro Icardi. La rottura – a quanto pare irreversibile – inizia a crearsi l’8 gennaio quando, Wanda Nara, rilascia un’intervista al noto quotidiano spagnolo As, dichiarando le difficoltà nel trovare con l’Inter un accordo per il rinnovo. Il tutto è intensificato il giorno seguente. La punta non si presenta alla ripresa degli allenamenti – dopo la sosta invernale – alla Pinetina, con la giustificazione del volo cancellato dall’Argentina per l’Italia. La dirigenza gli infligge una multa da 100.000 euro. Da questo momento Wanda Nara incomincia a pubblicare – soprattutto su Instagram – una serie di frasi-frecciatine, dal sapore ambiguo e di varie interpretazioni, come ad esempio:  “Mentre aspetti quello che non arriverà mai, ecco comparire quello che non ti aspettavi”.

L’agente, inoltre, continua ad esternare una serie di considerazioni nella trasmissione Tiki Taka, che non piacciono affatto alla società. Il tutto sembra tornare alla normalità, dopo l’incontro tra Wanda e Marotta. L’amministratore delegato sembra far calmare le acque. In questi intriganti scenari, Icardi fatica a trovare la via del gol in campionato. Gli unici acuti registrati sono in Coppa Italia su rigore: Benevento e Lazio. Tra l’altro l’Inter uscirà dalla competizione ai rigori con i biancocelesti.

LA FASCIA: IL PUNTO DI NON RITORNO

Icardi

Il 9 febbraio l’Inter ottiene una vittoria essenziale al Tardini con il Parma: finisce 0-1, ruggisce Lautaro, Icardi rimane ancora a secco. Quello che accade nel post partita, però assume contorni davvero particolari. Luciano Spalletti – che sembra inizialmente schierarsi dalla parte dell’argentino – dichiara : “È ora di affrontare la questione, perché qualche discorso di troppo si è fatto”. Parole che infastidiscono la società. Marotta invece tende a sminuire il tutto. Una delle gocce che fa traboccare il vaso però, viene prodotta dalle esternazioni di Wanda. L’argentina evidenzia di come Icardi sia poco tutelato dalla società, lanciando delle vere e proprie frecciatine: “Magari Spalletti poteva mettere prima Martinez. Al rinnovo preferirei giocatori che mettano buoni palloni a Mauro”.

Il 13 febbraio arriva il comunicato dell‘Inter, che toglie la fascia di capitano ad Icardi e la consegna a Samir Handanovic. Scoppia la bufera. L’argentino decide di non partire per Vienna – per il match di Europa League con il Rapid – e Luciano Spalletti conferma che è l’attaccante stesso che ha deciso di non voler essere presente. A questo punto, l’ex Samp, non si allena più. Motivo? Problema al ginocchio, Icardi infatti pubblica varie foto per far vedere a tutti l’infortunio. Situazione che l’argentino, come emerso successivamente, è costretto a sopportare da inizio stagione al fine di evitare l’operazione. Il 20 febbraio vengono effettuati altri accertamenti, che non evidenziano nessuna problematica.

Piccola parentesi. Vanno menzionate, le ipotesi della dura divisione all’interno dello spogliatoio tra Icardi e gli slavi, nello specifico Perisic e Brozovic. Secondo alcune indiscrezioni, l’esterno croato avrebbe detto ad Icardi di far tacere la moglie in televisione. Da aggiungere l’importante questione social: il like del centrocampista ad una foto dove si evidenzia che la fascia di capitano non appartiene più a più ad Icardi, oppure in occasione della rete di Politano alla Fiorentina, Perisic blocca il compagno mentre esulta come il numero nove.

QUIETE APPARENTE

icardi

Dopo un febbraio di fuoco, il mese di marzo è caratterizzato da molte chiacchiere e da pochi fatti. E’ come al solito fondamentale e prezioso l’operato di Beppe Marotta nel mediare tutte le dinamiche, il dirigente vuole mantenere la pace per evitare altre turbolenze. Paolo Nicoletti, avvocato di Icardi, cerca di far ragionare tutte le parti chiamate in causa, al fine di trovare una soluzione conveniente a tutti. Il 21 marzo, Mauro Icardi torna ad allenarsi in gruppo, svolgendo però con i compagni solo gli esercizi in palestra. Per il lavoro sul campo, l’argentino ha un programma personalizzato. Il 26 marzo – dopo ben 40 giorni – la punta svolge la seduta completa con il gruppo. Spalletti però non lo convoca per la partita con la Lazio, reputando ancora precaria la sua forma.

THE RETURN

Icardi

Il 3 aprile Mauro Icardi torna in campo con il Genoa: l’argentino segna subito su rigore e colpisce anche un palo. Pian piano – complice anche l’infortunio di Lautaro – rimette nelle gambe minuti. Ovviamente, la lunga assenza, influisce sulla forma della punta che non sembra scaltro come di consueto sotto porta. Il dato positivo però, è il risanamento del rapporto con Perisic. Basta ricordare l’abbraccio tra i due, dopo il gol del croato al Frosinone. Intanto, nel finale di campionato, Spalletti – recuperato il Toro – alterna i due, lasciando ad ogni match aperto il ballottaggio.

Le ultime battute stagionali, a dir la verità, non sono proprio positive. Icardi segna al Napoli nella disfatta del San Paolo, ma sbaglia clamorosamente il rigore con l’Empoli all’ultima giornata, che poteva chiudere il match. L’Inter soffre fino alla fine, ma riesce a mettere in tasca la qualificazione in Champions League. L’errore dal dischetto, per uno freddo come lui, è l’emblema della sua annata. Da aggiungere il rapporto ormai spaccato, con la parte più “calorosa” della tifoseria. Se è vero che una parte degli interisti ha difeso l’argentino, gli striscioni e le contestazioni verso Icardi e Wanda Nara sono state molteplici.

Ecco alcuni striscioni: “Ci sono valori da rispettare. Non meriti di indossare questa maglia”; “Per noi il valore squadra deve venire prima dei personalismi e dei protagonismi mediatici”. Situazione estremamente appesantita, da quanto successo dopo il match con gli azzurri. Icardi viene sommerso di fischi, mentre Wanda Nara viene “bloccata” fuori San Siro – mentre si sta recando verso gli studi di Tiki Taka – ricevendo insulti.

TITOLI DI CODA OPPURE…?

Conte

Diciamoci la verità, senza girarci troppo intorno: la storia di Mauro Icardi con l’Inter sembra ormai ai titoli di coda, il rapporto con l’ambiente è ormai distrutto, e le cose non migliorano. C’è solo un uomo che potrebbe cambiare letteralmente le carte in tavola: Antonio Conte. Il pugliese ha chiesto espressamente Edin Dzeko – sempre più vicino – e stravede per Romelu Lukaku. L’ex ct della Nazionale deve inoltre valorizzare Lautaro Martinez. Va comunque evidenziato un tassello. Icardi, prima di queste vicende, era considerato uno dei migliori attaccanti al mondo, ambito da molte squadre. E se Conte decidesse di puntare su di lui, soprattutto se non dovesse arrivare il belga?

L’ex Chelsea è uno dei pochi al mondo in grado di motivare e stimolare i calciatori in modo brillante. La sua ferrea disciplina, inoltre, oltre a limitare ulteriori problemi, potrebbe far “riavvicinare” Icardi e tifoseria, soprattutto se dovessero arrivare i risultati. La situazione è spinosa, senza dubbio. E se l’Inter ed Icardi ci riprovassero per l’ultima volta? Storicamente le punte argentine hanno sempre fatto la fortuna della Beneamata, chi segna poi per la prima volta alla Juve con questa maglia, ha un qualcosa di speciale nei propri mezzi. Cosa deciderà Antonio Conte? Ai posteri l’ardua sentenza… Va detto comunque che, quello che trapela è che Maurito s Milano ha finito il suo tempo e che il tecnico leccese gradirebbe la sua partenza per questioni di equilibrio.