9 Marzo 2015

La svolta dell’Inter targata Roberto Mancini

Il giornalista Vincenzo D’Angelo, sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, analizza anche sotto il profilo tattico il pareggio in rimonta conquistato dall’Inter al San Paolo contro il Napoli: “Benitez non si schioda dal suo dogma, il 4-2-3-1, divenuto oramai più che un modulo una religione. Mancini sembrava aver trovato la quadratura del cerchio con Shaqiri libero di svariare su tutta la trequarti e un centrcampo a 3. Ma una volta sotto di due reti il Mancio cambia e si sistema a specchio rispetto a Benitez, allargando Palacio  a sinistra nella linea dei trequartisti, portando Shaqiri a destra, invitato a rientrare sul piede forte per cercare cross o conclusioni verso la porta. Non è un caso, infatti, che il nuovo assetto porti lo svizzero ad affidarsi di più all’uno contro uno, con tre dribbling riusciti su cinque tentativi e tre cross a rientrare che spaventano il Napoli e lo costringono ad abbassare il baricentro, dando più coraggio alla pressione dell’Inter. La forza fisica di Shaqiri è chiara: due contrasti vinti su due, sei palle recuperate e una intercettata. La fantasia è sicuramente importante, ma ciò che la rende fondamentale è lo spirito di sacrificio e la voglia di lottare per la causa”.

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