Lady Hakimi: “Achraf ha scelto l’Inter per Conte. Quando ho saputo di Milano mi si sono illuminati gli occhi”
Hiba Abouk è la moglie del terzino marocchino, celebre attrice spagnolaIntervistata questa mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, la celebre attrice spagnola Hiba Abouk – moglie di Achraf Hakimi – ha raccontato i primi mesi trascorsi a Milano. La donna di origini tunisine ha parlato del suo grande amore per l’Italia, per la storia cinematografica e la tradizione culinaria del paese. Ma è soprattutto merito di Antonio Conte se il marito ha scelto l’Inter come sua nuova tappa per continuare a crescere. Ecco alcuni dettagli del loro rapporto per conoscere meglio la coppia:
Hiba, come va a Milano?
“Prima del lockdown ho avuto un po’ di tempo per vivere la vita dei milanesi: è stato un mese meraviglioso. Non ci si stanca mai di passare davanti al Duomo. Sono appassionata di moda e qui capisci perché Milano è la capitale del fashion. Non ho ancora visto quanto avrei voluto, ma ora è dura”.
Ha conosciuto l’Inter?
“Voglio tuffarmi in questa famiglia, ma non ci sono ancora riuscita: ho solo visto due gare a San Siro prima della chiusura totale. Per ora Achraf ha legato tantissimo con Lautaro e io con la sua fidanzata Agustina”.
Che è successo quando è arrivata la chiamata dell’Inter?
“Ne abbiamo discusso in famiglia, ma la decisione toccava ad Achraf: si tratta della sua carriera. Voleva un club in cui essere felice e l’ha trovato. Ammetto che quando ho sentito Milano, mi si sono illuminati gli occhi: adoro questo Paese”.
Cosa le piace di preciso?
“Datemi un piatto di spaghetti pomodoro e basilico e sarò una donna felice. E poi che bello poter bere ovunque un buon caffè. Per me Italia significa Pasolini, che ho amato a scuola, e Fellini: Le notti di Cabiria è il mio film preferito. Mentre il mio modello è Anna Magnani, donna meravigliosa: in uno shooting a Roma ho indossato un suo gioiello e mi sono emozionata. Ora usiamo la musica per praticare l’italiano”.
E cosa ascoltate?
“Sono fan di Mina, ma con Achraf ci siamo appassionati a Ghali, che ha origine tunisine come me. Sarebbe bello conoscerlo, magari a San Siro”.
Non avere un nome tradizionalmente spagnolo l’ha ostacolata nella sua carriera?
“All’inizio è stato difficile, ai casting dovevo ripetere: ‘Sì, sono spagnola. Sì, parlo castigliano. No, non ho accento arabo’. Poi la gente mi ha conosciuto per quella che sono. Nel 2014 sono diventata protagonista di El Principe, uno dei più grandi successi tv degli ultimi anni: improvvisamente mi conosceva tutta la Spagna! Si parlava di cellule jihadiste, era un tema delicato raccontato dal vivo. Un po’ come Gomorra di Garrone: che film, quello”.
Come vede Achraf in questa esperienza italiana?
“Quando torna a casa gli faccio la conta degli errori… Per me in quella posizione è il migliore del mondo, ma deve lavorare e ha ancora tanto da migliorare. Ma per quello c’è Conte, l’allenatore perfetto per trarre il meglio da lui. In Spagna diciamo che è come un anello al dito: calza perfettamente. Ascolto cosa dice di lui mio marito: è esigente, intelligente, preparato. Ad Achraf piace tantissimo e, se ha scelto l’Inter, è anche per Conte”.
Ma allora l’hanno sorpresa i primi risultati negativi?
“Un po’ sì, anche se ammetto che sto scoprendo ora la A: fino a ieri ero specializzata in Liga e Bundesliga! Serve solo tempo, alla fine arriveranno i frutti”.
Un pregio e un difetto suo e di suo marito?
“Achraf è come in campo: generoso e un po’ impaziente. Io sono empatica grazie al mio lavoro, ma devo imparare che la perfezione non esiste”.
Perfetta deve essere l’Inter col Real: da madrilena è il match del suo cuore?
“Solo perché è speciale per Achraf. Da giorni c’è un’atmosfera diversa in casa e lui vuole rifarsi. Sapete cosa avrebbe fatto se non avesse scelto il calcio? Il pugile! Ama la boxe e Muhammad Ali è il suo mito: gli insegna a rialzarsi sempre”.
A Torino c’è un’altra first lady spagnola: la conosce?
“Non siamo amiche, ma io e Georgina Rodriguez ci conosciamo: abbiamo partecipato a eventi, ci scriviamo su Instagram. È simpatica. L’ultima volta a cena a Madrid lei mi parlava di Italia e io di Germania. La prossima volta avremo un argomento in comune…”.
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