L’ANGOLO TATTICO: Atalanta-Inter
Per l’ottava giornata all’ Atleti Azzurri d’Italia va in scena Atalanta-Inter. Una partita che può cambiare le ambizioni dei milanesi, o quanto meno rinforzarle, e confermare quelle dei nerazzurri padroni di casa. L’Atalanta arriva a questa sfida dopo aver accumulato ben 14 punti (sarebbe seconda in classifica senza la penalizzazione) e col morale alle stelle, Inter vuole, ancora una volta, voltare definitivamente pagina. Finirà 1-1, dopo 90′ intensi, pieni di verve, senza tantissime occasioni ma sempre con l’incertezza del risultato. L’Inter si dimostra relativamente attenta, molto più solida rispetto a un mese fa, mentre la Dea conferma che è pronta per infastidire qualsiasi tipo di avversario.
COSI’ IN CAMPO ? L’Inter scende sul terreno di gioco con la stessa squadra che ha battuto il Chievo, eccezion fatta per Pazzini, sostituito dal Principe Milito, e Thiago Motta, che siede in panca per dar spazio a Stankovic; Zarate altro uomo d’attacco e Chivu confermato centrale. Colantuono non recupera Brighi, e manda in campo un 4-2-3-1, in cui Maxi Moralez, Bonaventura e Schelotto agiscono alle spalle di Denis. I mediani sono Cigarini e Padoin, tornato nel suo ruolo originario. In difesa confermati Masiello, Capelli, Lucchini e Peluso.
SCACCHI ? Contrariamente alle aspettative, Cambiasso non occupa la sua abituale posizione di centrocampista centrale davanti alla difesa, ma viene confinato al centro-sinistra. Il suo solito posto è occupato invece da Stankovic, che può risultare molto utile in costruzione di gioco grazie ai piedi buoni e in fase di rottura grazie alla sua eterna grinta. Il Cuchu invece può così raddoppiare sulla fascia sinistra quando gli avversari attaccano da quella parte, in quanto l’Atalanta cerca subito le ripartenze sulla fascia di Schelotto, coadiuvato ora da Moralez, ora dal terzino Masiello. Nei primi 10 minuti la partita è molto equilibrata, con ritmi accelerati e pressing molto alto degli attaccanti da ambo le parti. Zarate e Sneijder si posizionano alle spalle di Milito, sia in fase di possesso che di non possesso, dialogando bene e rapidamente e allargandosi spesso per gli inserimenti dalle retrovie. Così, anche se nessuna delle due squadre riesce a prevalere nettamente, si delinea il quadro tattico del match: l’Inter cerca di attuare molto il possesso palla, l’Atalanta aggredisce e riparte subito in contropiede. Come già accennato, la squadra di Ranieri utilizza quasi uno schema ad albero di Natale, un 4-3-2-1 in cui Milito appare sempre troppo solo: a testimoniare questo dato di fatto ci sono le tendenze ad attaccare sempre e solo con non più di quattro uomini e a provare la soluzione dalla media distanza con i vari Stankovic, Zarate e Sneijder. Ma tutto sommato, la partita è divertente, per quanto poi non vengano create limpide occasioni da rete.
SI SBLOCCA IL MATCH ? Al minuto 32 il risultato cambia, Zarate, imbeccato sulla destra, libera al limite dell’area Sneijder: il centrocampista olandese fa partire un rasoterra su cui Consigli nulla può (decisiva la deviazione di Cigarini). A questo punto gli orobici aumentano la loro aggressività in fase di non possesso, costringendo i nerazzurri a fare gli straordinari soprattutto in fascia, dove Peluso e Masiello accompagnano sempre l’azione. Stankovic in mezzo al campo appare poco lucido, anche perché stare dietro a Moralez è un compito molto arduo in questo periodo. Il piccolo trequartista atalantino, infatti, taglia spesso dal centro verso l’esterno, rendendo difficile la marcatura a uomo su di lui e lasciando ampio spazio all’avanzamento anche dei centrocampisti centrali. In realtà ciò non produce grandi effetti in termini di occasioni, ma al 44′ il risultato cambia nuovamente: Bonaventura, giocatore di talento e dal futuro assicurato, converge verso il centro dalla fascia sinistra e fa partire un traversone sul quale Denis anticipa un colpevole Chivu. Palla nell’angolo della porta di Julio Cesar e 1-1.
ACCELERAZIONI ? Al rientro dagli spogliatoi non c’è il portiere nerazzurro (problemi all’adduttore sinistro per lui), sostituito da Castellazzi. La partita non cambia molto: l’Inter cerca sempre di gestire la sfera, dando anche la sensazione di poter mettere in difficoltà l’Atalanta con un gioco più corale rispetto al primo tempo. Ma i padroni di casa sono pronti a mordere con le accelerazioni improvvise dei suoi uomini migliori, Moralez, Schelotto (motorino di fascia) e Bonaventura. Maicon spinge poco, proprio perché deve sempre buttare un occhio all’ala sinistra atalantina, sempre molto larga, tanto che la copertura di Zanetti può non bastare. Ne esce un copione che nel secondo tempo annoia un po’. L’Inter punta molto sugli scambi tra Zarate e Sneijder, con la precisione del primo e la velocità del secondo, molto ispirato. Ma l’olandese ha problemi alla coscia e Ranieri è costretto a sostituirlo per preservarlo per la gara con la Juve. Entra Pazzini e questo crea un po’ di confusione: non c’è più in campo quel filtro che Sneijder era bravo a garantire, con passaggi precisi e in verticale. Zarate, che ora prende il suo posto dietro le due punte, preferisce giocare palla al piede sfruttando la rapidità del suo dribbling. Più tardi sarà proprio l’argentino a uscire per far posto a Obi: l’Inter si ridisegna con un più equilibrato 4-4-2 e la partita, da un punto di vista tattcio non cambia più. Ora l’Atalanta però può recuperare palla più facilmente e ripartire con le schegge esterne, che puntano l’uomo creando la superiorità numerica. E’ questa la vera chiave tattica del secondo tempo dei padroni di casa, e lo vediamo dai cross di Moralez, che per due volte dribbla il suo marcatore e mette al centro senza che nessuno riesca a intervenire, e Bonaventura, che impegna Castellazzi con una sventola di sinistro. Anche l’Inter ha la sua occasione costruita sull’asse Stankovic-Maicon-Milito: il serbo pesca il brasiliano con un precisissimo cross sulla fascia, traversone di prima del terzino ed errore imperdonabile del Principe.
PARITA’ E TUTTI A CASA – L’Inter rischia di pagare a caro prezzo l’errore di Milito, perché a pochi minuti dal termine, su un capovolgimento di fronte, Marilungo viene contrastato da Chivu in maniera irregolare secondo Valeri. Calcio di rigore dubbio e occasionissima dal dischetto per Denis, ma Castellazzi è bravo a respingere di piede. A questo punto le squadre capiscono che forse doveva andare così e si accontentano del punto a testa. Finisce 1-1. Non male, per come rischiava di mettersi. Atalanta-Inter ha dimostrato che gli ospiti sono una squadra che che sta ritrovando la sua solidità, a scapito però di una manovra offensiva compassata e poco incisiva. Milito ha fatto a sportellate da solo per la partita, senza riuscire ad ottenere qualcosa di significativo. In fin dei conti ora è fondamentale soprattutto non perdere, e i nerazzurri sembrano riuscire nell’intento con continuità. Ma subiscono troppo i cambi di passo e le accelerazioni degli avversari. Ieri si è vista un’Atalanta agguerrita, che probabilmente riuscirà a salvarsi proprio per questo e per i lampi di genio di qualche giocatore. In fin dei conti il risultato non scontenta nessuno e permette di affrontare i prossimi giorni in serenità per tutti i nerazzurri d’Italia.