L’ANGOLO TATTICO- Udinese-Inter
Finalmente. L’Inter esce dal Friuli vincendo e soprattutto convincendo dopo aver dimostrato, su un campo tra i più ostici del campionato, di poter credere ancora al terzo posto. Aldilà del risultato la squadra ha espresso un calcio propositivo come mai si era potuto ammirare in questa stagione, limitando il ritorno dei friulani senza affanni particolari. Tre punti d’oro che, nella corsa al ribasso per il terzo posto da “Champions”, pesano il doppio per la contemporanea battuta d’arresto della Lazio a Novara. Insomma l’Inter c’è. ALBERO…DI NATALE– Stramaccioni rivoluziona nuovamente l’assetto tattico dei suoi, accantonando il mourinhiano 4-2-3-1 per affidarsi ad un più prudente 4-3-2-1 con Guarìn insieme a Cambiasso e Stankovic in mediana a inibire le ripartenze bianconere e Milito terminale offensivo appoggiato da Sneijder e Ricky Alvarez. Proprio la diversa impostazione dei nerazzurri ha favorito l’inserimento a turno dei centrocampisti senza palla rendendo meno prevedibile rispetto alle ultime gare, lo sviluppo del gioco degli uomini di Stramaccioni. Inter con l’albero di Natale e Udinese con…Di Natale assolutamente contenuto grazie al taglio dei rifornimenti alla punta in orbita Nazionale. Merito di una difesa compatta e della capacità dei nerazzurri di mantenersi corti e pronti a capovolgere l’azione. INFERNO E RITORNO- Il gol di Danilo (il primo in serie A) sembrava aver messo la gara sui binari preferiti dai bianconeri, ovvero spazi larghi nei quali inserirsi per fare male. Guidolin punta sulle ripartenze dei suoi, abili a verticalizzare rapidamente senza perdersi in possesso palla sterile e poco produttivo. La svolta data dall’immediato pareggio di Sneijder ha consentito invece all’Inter di far leva sulla circolazione della palla secondo il maggior tasso tecnico in mediana rispetto ai friulani. Una citazione particolare merita Milito che sà garantire profondità e al contempo dinamismo in avanti, arma che è stata letale in occasione del gol del 2-1 che ha spaccato definitivamente la partita. A livello individuale come non citare Sneijder, ritrovato aldilà dei due gol, sempre nel vivo del gioco e agevolato nel suo compito dal moto perpetuo di Guarìn e Stankovic e dalla maggiore libertà di azione garantita dallo schermo di tre mediani orchestrato ad hoc da Stramaccioni. Bene anche Alvarez, il cui limite resta quello della rapidità di azione ma dotato di tecnica sopraffina che rappresenta un prospetto di grande interesse con ampi margini di miglioramento, insieme ad Obi e a Poli, altri elementi che stanno dimostrando il oro valore ogniqualvolta vengano chiamati in causa.