Il primo maestro di Lautaro: “Non gli piaceva mai perdere, era un vincente da piccolo. All’Inter è felice”
Alberto Desideri racconta alcuni aneddoti e retroscena sul numero 10 nerazzurroAlberto Desideri, ex attaccante di Lautaro Martinez nelle giovanili del Liniers di Bahia Blanca, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per raccontare segreti e aneddoti del numero 10 dell’Inter.
Ecco le sue parole: “Ho iniziato ad allenare Lautaro quando aveva dieci anni. Con me ha debuttato in prima squadra quando doveva ancora compierne sedici. Sì, sono un privilegiato. Non gli piaceva mai perdere, era un vincente: aveva già un carattere da calciatore professionista, al punto che, prima delle partite, mangiava le tagliatelle in bianco «per non appesantirsi troppo”.
Il retroscena: “Contro l’Olimpo de Bahia Blanca, quando aveva dieci anni, ha segnato quattro gol nel primo tempo. All’intervallo l’allenatore avversario mi ha chiesto se potessi sostituirlo“.
L’esordio in prima squadra: “Eravamo sotto 2-0 e ho deciso di farlo entrare. Aveva 15 anni e otto mesi. Ha segnato dopo pochi minuti: controllo di petto e palla nell’angolino. Poi ha contribuito anche alla rete del 2-2. Per l’occasione, Lautaro ha giocato con un taglio di capelli bizzarro: lunghi ai lati, rasati in mezzo. Era un rituale per l’esordio, una sorta di battesimo. Dopo quattro partite in prima squadra, è arrivato il Racing. Prima si era interessato il Boca Juniors, ma hanno detto di avere tre attaccanti più forti in quella categoria”.
L’Inter: “Vederlo giocare a San Siro e con quella maglia è una gioia immensa. È felice in nerazzurro e si trova molto bene a Milano”.
Il paragone con Aguero: “C’è qualcosa di lui, ma a livelli così alti ogni giocatore ha caratteristiche personali difficili da mettere a confronto”.
La Lula: “Con Lukaku forma una delle coppie più forti d’Europa. Si completano a vicenda, hanno forza fisica e tanti gol nelle gambe. Possono vincere il campionato”.
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