Lautaro Martinez sta vivendo un periodo magico. Non solo per i due gol consecutivi siglati contro il Benevento in campionato e la Juventus in Coppa Italia, ma anche per essere diventato da poco papà della piccola Nina.
La speranza di Conte è che il Toro ora si sia definitivamente sbloccato e che trascini a suon di gol l’Inter allo scudetto. Intanto Lautaro ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano belga Sport Voetbalmagazine.
Impossibile non partire dal feeling con Lukaku: “Mi trovo bene con lui, sia dentro che fuori dal campo. Romelu è un bravo ragazzo, parla otto lingue ed è importante per la nostra squadra. E’ anche molto umile. La sua storia è infatti un po’ come la mia, siamo partiti entrambi da zero, quindi ci capiamo meglio. A Rom piace mangiare anche e inoltre giochiamo insieme ad alcuni videogiochi”.
Le origini, i primi no e il riscatto: “Sbattere il naso sulla porta ti aiuta a diventare più forte, ma quando sei giovane ti fa male. Ricordo ancora il provino che feci quando avevo quindici anni al Boca Juniors. Dopo quindici minuti mi hanno detto che non avevo potenziale né velocità. Quando il Racing mi ha offerto un’altra possibilità, all’inizio non volevo andarci, ero deluso. È stato mio padre ad insistere per andare comunque”.
I sacrifici della famiglia: “Mio padre faceva due lavori. Il calcio da solo non bastava per portare in tavola cinque porzioni di cibo ogni giorno. Anche adesso lavora come infermiere“.
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