Lautaro Martinez: “Icardi mi ha aiutato molto all’inizio. Del Betis non sapevo nulla, mentre tra mio padre e Spalletti…”
Il giovane bomber nerazzurro ha parlato in un'intervista concessa a La NacionIn un’intervista concessa a La Nacion, Lautaro Martinez ha parlato di questi suoi primi mesi milanesi all’Inter, rivelando la grande importanza e disponibilità di Mauro Icardi per la sua integrazione in Italia ed affrontando poi i temi legati alla sua convivenza in campo con lui. Ecco le sue parole.
ICARDI – “Mi ha aiutato molto fin dal primo giorno, con la ricerca dell’appartamento, l’entrata in casa il prima possibile per lasciare l’hotel dove sono stato per i primi mesi. Mi ha aiutato con lo shopping, mi ha aiutato a capire alcune abitudini, Mauro si è subito messo a mia disposizione. “Per qualunque cosa chiamami, ho sempre il mio cellulare acceso”, mi ha detto non appena mi ha incontrato. Abbiamo avuto un ottimo rapporto fin dai primi giorni, siamo andati molto d’accordo anche fuori dal campo. Mauro è così con tutti, non solamente con me perché sono argentino. Ogni giocatore che arriva lui si rende disponibile per dare una mano, come se fosse il referente della squadra”.
RAPPORTO IN CAMPO E FUORI – “Alcune notti, se gioca il Racing, Mauro si fa prendere e segue la partita anche se lui tifa Newell’s. Mi sembra di avere un tifoso in più in casa. In campo fatichiamo a trovarci? È solo questione di tempo e pazienza”.
ESULTANZA ED EMOJI – “È simile alla mia esultanza, però in realtà rappresenta il mio logo, che si riferisce al toro, alle corna e alle mie iniziali del nome”.
INIZIATIVA BENEFICA – “Voglio creare una fondazione per aiutare la gente che ha bisogno. In tutti gli eventi solidali fatti col Racing, ho partecipato alle attività negli ospedali con i bambini o con gli anziani, anche a Bahia Blanca. Cerco sempre di aiutare perché è una cosa che mi piace fare, e qui all’Inter ho molto da imparare da Zanetti. Ad esempio, a Natale, siamo andati a fare regali negli ospedali di Milano e quella vicinanza ai più bisognosi mi commuove sempre”.
RACING – “Il salto più difficile è stato quando sono uscito di casa. Andare a Bahia Blanca mi è costato: separarmi dai miei genitori, dalle mie cose, dai miei fratelli. Con il più grande, Alan, con cui ho solo 10 mesi di distanza, abbiamo fatto tutto insieme: uno è andato in bicicletta e l’altro è tornato, siamo andati a scuola insieme, abbiamo giocato a calcio nello stesso club, quasi con gli stessi compagni di squadra… Il Racing mi ha aiutato a continuare a maturare, sono cresciuto. Nei miei ultimi due anni a Buenos Aires ho vissuto da solo e questo mi ha costretto a crescere più velocemente. Quando sono arrivato al Racing, avevo tutto: cibo, cure, non ho speso nulla… Quando vivi da solo, invece, devi organizzarti diversamente. Sono cresciuto in quegli anni nel Racing, senza dubbio sono maturato, ma questo non significa che non devo affermarmi in Italia. Sono arrivato a 20 anni, sono lontano dall’Argentina e questo ha le sue conseguenze. Uno stile di vita diverso e devo adattarmi per integrarmi socialmente. I tifosi e le persone del club, che mi hanno ricevuto molto bene, mi aiutano molto”.
INTER – “Sono arrivato in un club molto grande, con molti giocatori di qualità, e davanti c’è un grande attaccante come Mauro. Combatto ogni giorno per essere disponibile e ottenere un posto: mi alleno sempre allo stesso modo, anche se non gioco”.
BETIS – “Non ero a conoscenza di nulla. Dalle notizie che ho letto, penso che sia stato il presidente del Betis a chiedere di me, ma nessuno mi ha detto niente. Ho sempre pensato all’Inter, sono molto felice qui e amo come il club e le persone mi trattano. Cerco di approfittare di tutte le possibilità che mi danno e di raggiungere gli obiettivi”.
SPALLETTI – “Tra me e lui tutto è ok, tutto è stato risolto. Gli ho spiegato che mio padre era un giocatore, che ero nato in uno spogliatoio, che ero cresciuto in una corte e che la passione fa parte della mia famiglia. Mio padre ha sbagliato, è vero, ma è umano. Ha sbottato per suo figlio, ma va tutto bene: mi alleno, aspetto le mie occasioni e la mia sfida è approfittare delle opportunità che mi danno”.
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