6 Gennaio 2014

Lazio-Inter, la lavagna tattica: dentro Kuz, attenzione all’effetto Reja

di Gianluigi Valente

Inter e Lazio si affrontano nel tardo pomeriggio di questa Epifania per chiudere il sipario sulla penultima giornata del girone di andata di Serie A e sarà un match spartiacque per entrambe le squadre. I padroni di casa devono riscattare la brutta chiusura del 2013 targata Vladimir Petkovic, da poche ore esonerato dal presidente Lotito, per non essere risucchiati nella lotta per non retrocedere; l’Inter è chiamata a dar vita a una serie positiva sulla scia del derby vinto prima di Natale per continuare a sperare di salire sul carro più prestigioso che porta in Europa. Chi perderà, avrà in parte fallito.

LA STORIA – Curiosamente il 6 gennaio è una data in generale positiva per l’Inter, che ha ottenuto 14 vittorie e 6 pareggi nelle 26 gare disputate, ma non troppo fortunata per quanto riguarda i confronti con i biancocelesti. Ben tre sono stati i match disputati con la Lazio nel giorno dell’Epifania e nessuno di questi si è concluso con la vittoria dei nerazzurri: nel 1955 la prima sconfitta per 3-2 all’Olimpico, poi due pareggi nel 1957 (1-1) e nel 2002 (0-0). Quella di stasera, comunque, sarà l’81esima sfida romana tra le due compagini: la Lazio prevale nei successi (ben 29) rispetto all’Inter (21), con 30 pareggi a completare il quadro dei precedenti. Tutto ciò testimonia che l’Olimpico non è affatto un campo facile per i nerazzurri.

IL MODULO – Per la gara di oggi Mazzarri si affida ancora all’abbottonato 3-5-1-1 che ha fruttato 31 punti in 18 partite. Senza Campagnaro (squalificato) e con Samuel in non perfette condizioni, il terzetto difensivo deputato a proteggere Handanovic sarà composto da Ranocchia, Rolando e Juan Jesus. A centrocampo, poi, il tecnico livornese deve fare a meno di Taider e per questo schiererà uno tra Kuzmanovic, apparso incredibilmente in ripresa nello spezzone di gara giocato contro il Milan, e Kovacic, con l’ex viola favorito nel ballottaggio; a completare il quintetto ci saranno gli esterni saranno Jonathan e Nagatomo e i centrali Cambiasso e Alvarez. In avanti, in attesa di Milito, che forse giocherà uno scampolo di match, ci sarà il solito Palacio, con Guarin a supporto: Icardi, influenzato, e Belfodil scalpitano.

OCCHIO DI RIGUARDO – La Lazio, dal canto suo, può finalmente schierare la sua squadra-tipo, con Klose supportato dal trio Lulic-Hernanes-Candreva e con Biava stabilmente al centro della difesa. Ma ciò che più salta all’occhio è il ritorno in panchina di Edy Reja, sia perché i cambi di allenatore hanno sempre un impatto positivo (almeno a breve termine) sia perché il tecnico di Gorizia conosce già l’ambiente e avrà a disposizione lo stesso undici che lasciò un anno e mezzo fa. Per l’Inter sarà importantissimo avere la superiorità numerica a centrocampo qualora i due esterni Lulic e Candreva non riescano a fare la fase difensiva per tutti i 90 minuti. Ecco perché Mazzarri è deciso a mettere in campo un costruttore di gioco come Kuzmanovic (o in alternativa Kovacic) anziché un vero e proprio interditore come Zanetti: il palleggio potrà permettere a Guarin e Palacio di disegnare tagli e creare spazi per gli inserimenti degli esterni e di Alvarez.

DOVE PUNTARE – La sensazione è che quella di stasera sarà una partita bloccata nel gioco e nel risultato e che le singole giocate faranno la differenza. Da una parte Hernanes, da tempo protagonista di prestazioni incolori rispetto al suo talento, e dall’altra Alvarez sono pronti a sfidarsi in un duello a distanza da cui potrebbero dipendere le sorti del match. Stesso discorso per Klose e Palacio: il tedesco è reduce da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per tanto tempo, l’argentino è l’unica certezza di questa Inter, ma entrambi conoscono bene la via del gol. In tutto questo chi sbaglierà meno in difesa avrà la meglio: Biava è stato un rientro importante per la Lazio, mentre Ranocchia dovrà convincere i suoi detrattori che l’Inter sa fare risultato anche con lui in campo. Gli ingredienti per un gran match ci sono tutti: appuntamento all’Olimpico alle 18.30!